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Il mouse: dalla nascita alle nuove frontiere

 
Il mouse: dalla nascita alle nuove frontiere
Redazione

Il mouse è uno strumento essenziale per usare i computer, perché consente di muovere il cursore sullo schermo, cliccare, trascinare oggetti e navigare tra i contenuti. Fu inventato da Douglas Engelbart tra il 1963 e il 1964, allo Stanford Research Institute, insieme a Bill English. Il primo prototipo era di legno, con due rotelline metalliche che registravano i movimenti sugli assi x e y, un solo pulsante e un filo che lo collegava al computer. Nel 1967 arrivò anche il brevetto con il nome “Indicatore di posizione X-Y per un sistema di visualizzazione”.

Il mouse: dalla nascita alle nuove frontiere

Da quel momento l’evoluzione è stata continua. I primi mouse meccanici, detti ball mouse, funzionavano grazie ad una pallina che rotolava sul piano. Successivamente arrivarono i mouse ottici, che usano un LED o un laser per rilevare i movimenti con maggiore precisione e senza il problema della polvere che bloccava la sfera. Parallelamente, anche la connessione cambiò: dai modelli wired (con filo) si passò ai modelli wireless, senza cavi, basati su radiofrequenza oppure su Bluetooth e spesso con una piccola chiavetta USB che si collega al computer. Oggi i marchi più venduti a livello globale sono Logitech, Razer, Corsair, SteelSeries, Microsoft e Lenovo.

Accanto al mouse si è diffuso il touchpad, chiamato anche trackpad, che si trova soprattutto nei portatili. È una superficie sensibile che permette di muovere il cursore con le dita, scorrere le pagine, ingrandire con il gesto pinch to zoom e usare più dita per diverse funzioni.

Le nuove frontiere del settore puntano su comfort, efficienza e design innovativi. I mouse wireless moderni hanno batterie a lunga durata, sensori molto precisi con risoluzioni in DPI, acronimo di Dots Per Inch (punti per pollice), tasti programmabili e luci RGB (Red Green Blue, rosso verde blu) personalizzabili. Ci sono modelli ergonomici che riducono lo stress su polso e mano, mouse verticali che favoriscono una postura più naturale e persino prototipi indossabili.

Tra i vantaggi del mouse tradizionale ci sono precisione, semplicità d’uso e versatilità: perfetto per gaming, grafica o lavoro d’ufficio. Il mouse wireless aggiunge libertà di movimento, mentre il touchpad è ideale per la portabilità. I limiti invece riguardano l’autonomia nei modelli senza filo, la possibile latenza (ritardo nella risposta) in dispositivi meno performanti e, nel caso dei mouse con cavo, l’ingombro. Anche il comfort dipende molto dall’ergonomia e dalla forma.