• Non è solo luce e gas, è l'energia di casa tua.
  • Un museo. Quattro Sedi. IntesaSanPaolo
  • La piattaforma di wealth planning
  • Italpress Agenzia di stampa

Il suolo è la nostra prima difesa. La scienza che può cambiare agricoltura, clima e politiche ambientali

 
Il suolo è la nostra prima difesa. La scienza che può cambiare agricoltura, clima e politiche ambientali
Redazione

La ricerca sul suolo rappresenta una delle basi scientifiche più solide per affrontare le grandi sfide ambientali, agronomiche e climatiche del nostro tempo. Il suolo non è soltanto un supporto fisico per le attività umane, ma un organismo vivo, complesso ed in continua evoluzione, in grado di regolare i cicli dell’acqua, del carbonio e dei nutrienti, sostenere la biodiversità, produrre alimenti e contribuire in modo determinante alla mitigazione dei cambiamenti climatici. Tuttavia, questa risorsa è minacciata da fenomeni quali erosione, inquinamento, impermeabilizzazione, perdita di sostanza organica e cambiamenti d’uso del territorio. È in questo contesto che si inserisce il 44° Congresso Nazionale della Società Italiana della Scienza del Suolo (SISS), dal titolo Soil Research to Support Policy Implementation, che si svolgerà l’11 e il 12 dicembre 2025 presso il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, nella sede di Portici. Le tecnologie più recenti - come il telerilevamento, la sensoristica di prossimità, le piattaforme digitali per il monitoraggio agroambientale e le analisi ad alta risoluzione della biodiversità microbica - stanno ampliando enormemente la capacità di comprendere e descrivere i processi pedologici. Questo patrimonio di informazioni, se adeguatamente tradotto in indicatori e modelli operativi, può guidare l’implementazione di politiche davvero efficaci, supportando la strategia europea per il suolo, le misure del Green Deal, le politiche di adattamento ai cambiamenti climatici e le iniziative nazionali per la rigenerazione del territorio. La biodiversità del suolo, composta da organismi invisibili ma fondamentali, rappresenta un pilastro per i servizi ecosistemici e la sua perdita può comprometterne fertilità, struttura e resilienza. In questo scenario assumono un ruolo cruciale le pratiche agricole sostenibili, come agricoltura conservativa, colture di copertura, agroforestazione e rotazioni colturali, dimostratesi efficaci nell’aumentare la sostanza organica, migliorare la struttura del suolo e incrementare la capacità di sequestro del carbonio. Rafforzare il legame tra ricerca, monitoraggio e politiche pubbliche significa dotarsi di dati omogenei, aggiornati e condivisi, indispensabili per una pianificazione del territorio basata su evidenze e finalizzata a preservare la funzionalità dei suoli nel lungo periodo.