Lo smartphone è un telefono cellulare che permette di fare molto più che telefonare o inviare messaggi. È un dispositivo tascabile connesso a Internet che consente di navigare, scattare foto, usare app, guardare video, lavorare, pagare e molto altro.
Lo smartphone: com’è arrivato ovunque
Il primo vero smartphone moderno è stato lanciato nel 2007 con l’iPhone di Apple. Prima c’erano telefoni avanzati, ma con tastiere fisiche e sistemi meno intuitivi. L’arrivo dello schermo touch (a sfioramento) e del sistema operativo iOS (che sta per iPhone Operating System, cioè "sistema operativo di iPhone") ha rivoluzionato il mercato. Subito dopo, Google ha creato Android, un sistema operativo aperto e adattabile da molti produttori. Oggi questi due sistemi si dividono quasi tutta la quota di mercato.
In Italia, nel 2009 solo il 12% della popolazione aveva uno smartphone. Ora sono più del 76%. I modelli variano molto per prezzo e caratteristiche tecniche. Esistono dispositivi economici sotto i 200 euro e modelli di fascia alta che superano i 1000 euro, come iPhone 15 Pro Max o Galaxy S23 Ultra.
Molte persone comprano il telefono online, nei negozi di elettronica oppure lo ricevono a rate attraverso l’operatore telefonico. Prima era normale telefonare da casa, consultare mappe cartacee, fare fotografie solo con la macchina fotografica. Oggi, tutte queste attività avvengono con un solo dispositivo.
Lo smartphone ci tiene connessi 24 ore su 24. Riceviamo notizie in tempo reale, mandiamo messaggi vocali, usiamo app di messaging come WhatsApp o Telegram, facciamo videochiamate con chiunque nel mondo. Guardiamo film e serie in streaming, ascoltiamo musica con Spotify, usiamo mappe GPS (Global Positioning System, sistema di posizionamento globale) per orientarci. Possiamo lavorare, leggere, scrivere, fare acquisti, consultare il conto bancario o prenotare una visita medica. Tutto da uno schermo tascabile.
Molte persone si svegliano e controllano subito il telefono. Lo portano con sé ovunque, lo usano nei mezzi pubblici, durante i pasti, prima di dormire. Questo ha creato nuove abitudini e anche nuove sfide. Si parla spesso di dipendenza da smartphone o di digital overload (sovraccarico digitale). Per questo si diffondono anche le app che aiutano a limitare il tempo di utilizzo o che suggeriscono delle pause.
Anche il linguaggio si è adattato. Parole come swipe, scroll, tap, screenshot, app e update sono ormai comuni anche tra chi non conosce bene l’inglese. Il digitale è diventato parte della nostra quotidianità.