Nasce un consorzio per una moneta digitale regolata secondo il MiCAR, con l’obiettivo di rafforzare la sovranità finanziaria del Vecchio Continente
Una nuova moneta digitale per rafforzare la sovranità economica dell’Europa. È questo l’obiettivo di nove grandi banche europee che hanno annunciato la creazione di una stablecoin ancorata all’euro, regolata dall’Unione Europea e destinata a diventare realtà nella seconda metà del 2026.
Il progetto punta a contrastare il predominio delle stablecoin in dollari, che oggi coprono il 99% delle transazioni globali, e ad aprire una nuova fase nei pagamenti digitali europei.
Che cos’è una stablecoin e perché serve all’Europa
Le stablecoin sono criptovalute progettate per mantenere un valore stabile, legato a una valuta tradizionale come dollaro o euro. A differenza di Bitcoin o Ethereum, note per la loro volatilità, offrono affidabilità nei pagamenti e sono sempre più utilizzate per la gestione della liquidità nei mercati digitali.
Secondo le stime, il mercato globale delle stablecoin, oggi pari a circa 290 miliardi di dollari, potrebbe crescere fino a 1,4 trilioni entro il 2028. Ma l’Europa è ancora marginale: le stablecoin in euro valgono appena lo 0,2% del totale.
Il lancio di una moneta digitale europea regolata non è dunque solo un’innovazione tecnologica, ma una scelta strategica di politica economica.
Un’infrastruttura regolata e sicura
La nuova stablecoin sarà disciplinata dal regolamento europeo MiCAR (Markets in Crypto-Assets Regulation), che definisce regole chiare per gli asset digitali nell’UE. La Banca Centrale Olandese vigilerà sul progetto, che resterà aperto all’adesione di altri istituti finanziari.
La moneta sarà basata su tecnologia blockchain, con transazioni rapide, sicure e a costi ridotti, attive 24 ore su 24. Particolarmente innovativi saranno i pagamenti programmabili, che permetteranno di legare i flussi finanziari a condizioni specifiche: ad esempio, il saldo di una fattura solo dopo la validazione automatica da parte di un gestionale. Una rivoluzione che potrà ridurre errori e velocizzare la gestione della liquidità per imprese e pubbliche amministrazioni.
Implicazioni geopolitiche
La sfida non è solo tecnologica. Come ha ricordato di recente François Villeroy de Galhau, governatore della Banque de France e membro del consiglio direttivo della BCE, la forte dipendenza dalle stablecoin in dollari emesse da soggetti privati extraeuropei rappresenta un rischio concreto per l’autonomia finanziaria dell’Unione.
La nuova stablecoin europea si inserisce così nel percorso già avviato con il progetto dell’euro digitale, promosso dalla Banca Centrale Europea, e mira a rafforzare un ecosistema di pagamenti integrato, trasparente e competitivo su scala globale.
L’Europa sfida il dominio USA
Oggi il settore delle stablecoin è dominato da colossi americani come Tether e Circle, che hanno consolidato un’infrastruttura globale basata sul dollaro. Un vantaggio che garantisce a Washington un’influenza significativa anche nel nuovo spazio delle valute digitali.
Con la sua iniziativa, l’Europa tenta di recuperare terreno, puntando su regole chiare, trasparenza e sicurezza. Il successo dipenderà non solo dalle capacità tecniche del consorzio bancario, ma anche dalla fiducia del mercato e degli utenti, chiamati a scegliere tra la solidità dell’euro digitale e il dominio delle stablecoin in dollari.