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Telecamere in città: un fenomeno in aumento

 
Telecamere in città: un fenomeno in aumento
Redazione

Nelle città ci sono sempre più telecamere. Sono usate per la sicurezza, per controllare il traffico, per prevenire reati o danni. Secondo i dati raccolti da fonti come IHS Markit e la Polizia Locale italiana, Mosca ha circa 16,8 telecamere ogni 1.000 abitanti, Londra ne ha 13,3, mentre in Italia il numero è più basso: circa 1,45 ogni 10.000 persone. Alcune città italiane però hanno numeri più alti della media: Milano ha circa 2.272 telecamere, Roma 2.123, Napoli 1.600 e Torino 1.500.

Telecamere in città: un fenomeno in aumento

Le tecnologie usate oggi sono molto più avanzate rispetto al passato. Le telecamere moderne non solo registrano, ma possono anche analizzare automaticamente quello che riprendono grazie all’intelligenza artificiale. Alcuni impianti riconoscono le targhe dei veicoli in tempo reale, altri possono identificare volti umani oppure segnalare comportamenti sospetti. Le immagini sono di alta qualità, spesso in alta definizione e vengono archiviate su piattaforme digitali sicure.

A vedere i filmati sono solo persone autorizzate. In genere, si tratta della polizia locale o nazionale, oppure di dipendenti comunali appositamente formati. Alcuni impianti sono installati da privati per proteggere i loro beni. La gestione delle immagini, cioè come vengono conservate, per quanto tempo e con quali finalità, è regolata da leggi molto precise.

Dietro questi sistemi ci sono progetti realizzati da comuni o enti pubblici in collaborazione con aziende specializzate. Le imprese forniscono sia le hardware (cioè le telecamere fisiche), sia i software (i programmi che analizzano le immagini, archiviano i dati e inviano segnalazioni in caso di allarme).

Devono essere rispettate le regole sulla privacy, che in Europa sono molto severe. Le immagini vengono usate per diversi scopi: aiutano la polizia in caso di furti o aggressioni, servono per identificare auto coinvolte in incidenti, per gestire il traffico, per prevenire atti vandalici o comportamenti pericolosi. Alcune telecamere installate nei negozi o nei centri commerciali servono per evitare i furti, altre vengono usate per raccogliere dati utili alla pianificazione urbana.

Nonostante le regole, però, ci sono ancora molti problemi. In Italia, secondo alcune analisi recenti, il 92% dei sistemi di videosorveglianza controllati risultava non conforme alla normativa privacy. Le violazioni più comuni riguardano l’assenza dei cartelli informativi, la mancanza di permessi adeguati o l’uso di tecnologie invasive senza motivazione legittima.