Il gruppo tedesco Volkswagen ha registrato un trimestre negativo: nel terzo trimestre del 2025 - i dati sono riportati da Reuters - ha segnato una perdita operativa di 1,3 miliardi di euro, contro un utile di 2,8 miliardi nello stesso periodo dell’anno precedente. Il direttore finanziario Arno Antlitz ha dichiarato che il flusso di cassa operativo del settore Automotive sarà «vicino a zero». Ad influire negativamente sono costi elevati, dazi Usa, ritardi nei lanci di auto elettriche ed un possibile blocco delle forniture di chip da parte del fornitore Nexperia.
Automobilistiche in affanno: Volkswagen Group e i rivali sotto pressione
Anche altre compagnie europee manifestano segnali d’allarme. Per esempio, il gruppo Mercedes‑Benz Group ha visto nel secondo trimestre un calo del fatturato del 9,8% a 33,153 miliardi di euro ed un utile netto di 957 milioni, in discesa del 68,7% su base annua. E più in generale, il settore dell’auto ha registrato nei primi sei mesi del 2025 un profitto operativo combinato in forte contrazione: si parla di un calo del 23% a 122,2 miliardi di dollari, ed un margine netto medio sceso dal 6,1% al 2,0%.
Nel dettaglio, nel primo semestre del 2025 Volkswagen ha venduto 4.363 mila veicoli e registrato un fatturato di 238,669 miliardi di euro, con un risultato operativo di 5,408 miliardi e margine al 2,3% (era 5,4% un anno prima), rileva Volkswagen Group. Le divisioni del lusso e sport (Sport Luxury brand group) segnano addirittura una perdita operativa pari a ‑228 milioni di euro nella stessa finestra.
Tra le cause principali di queste difficoltà figurano i dazi Usa verso l’importazione di auto europee, le spese di ristrutturazione per passare all’elettrico, e una competizione sempre più forte da modelli a basso costo in Asia. Volkswagen stima che i dazi Usa possano costare fino a 5 miliardi di euro nel 2025. Il marchio Porsche, controllato dal gruppo, ha assunto costi aggiuntivi per 4,7 miliardi nei primi nove mesi, legati al cambio di strategia sui veicoli elettrici.
Nel contesto, la spinta verso veicoli elettrici e software comporta investimenti enormi e l’effetto combinato di costi fissi elevati, rarificarsi dei margini e rallentamento della domanda pone il settore europeo in una fase delicata. Le difficoltà di Volkswagen e dei suoi rivali mostrano quanto la transizione energetica, i dazi e le turbolenze nei mercati globali stanno pesando più del previsto.
La resilienza delle aziende automobilistiche nel medio‑lungo termine dipenderà dalla capacità di tagliare costi, adattarsi ai nuovi mercati e gestire le catene globali di fornitura con maggiore efficienza.