• Non è solo luce e gas, è l'energia di casa tua.
  • Un museo. Quattro Sedi. IntesaSanPaolo
  • La piattaforma di wealth planning
  • Italpress Agenzia di stampa

Bambini, il valore del “tempo da soli”: perché la solitudine (giusta) fa crescere autonomia e concentrazione

 
Bambini, il valore del “tempo da soli”: perché la solitudine (giusta) fa crescere autonomia e concentrazione
Redazione

La ricerca in psicologia dello sviluppo infantile indica come importante per i bambini l’esperienza della solitudine, perché soltanto nel tempo in cui restano da soli i bambini acquisiscono una piena e normale autonomia conoscitiva-emotiva e sviluppano capacità di concentrazione e programmazione. Uno dei motivi per cui i bambini cercano di rimanere da soli in alcuni momenti deriva dal fatto che hanno bisogno di elaborare emozioni difficili da comprendere e gestire ed hanno anche bisogno d’imparare dai loro errori. Succede, per esempio, quando vengono sgridati da un genitore e corrono a chiudersi nella loro cameretta.

Bambini, il valore del “tempo da soli”: perché la solitudine (giusta) fa crescere autonomia e concentrazione

Nonostante ciò, molti genitori hanno paura che momenti privi di di attività scolastiche o extrascolastiche nelle giornate dei loro figli, siano occasioni perse per farli socializzare con altri bambini o per migliorare qualche loro capacità cognitiva, artistica o di altro tipo.

La riduzione dell’indipendenza dei bambini precede temporalmente l’avvento di Internet e dei social, ma è probabile che ci sia una relazione significativa tra i due fenomeni. L’antropologa cognitiva Eli Stark-Elster ha ipotizzato come sia possibile che i bambini trascorrano molto tempo con gli smartphone non solo perché le applicazioni sono progettate con l’intento di attrarre e trattenere la loro attenzione, ma perché di fatto lo spazio digitale è l’unico rimasto a disposizione dei bambini per crescere lontano dagli adulti.

È un paradosso? Forse sì.
È pur vero che nella realtà di molti Paesi occidentali i bambini sono iperprotetti, mentre in quella digitale non sono sorvegliati per niente. È normale quindi che trascorrano lì la maggior parte del tempo, con tutte le conseguenze conosciute sulle loro capacità di attenzione e sulla loro salute mentale, che viene gravemente compromessa se la dimensione del tempo dedicata all’uso degli strumenti tecnologici diviene eccessiva. Forse i bambini non lo farebbero, se avessero alternative. Secondo un recente sondaggio della società The Harris Poll su bambini statunitensi di 8-12 anni, per esempio, quasi tre quarti di loro dicono che preferirebbero trascorrere la maggior parte del tempo insieme di persona anziché insieme su schermi e dispositivi.

Il tempo trascorso sugli smartphone si presta peraltro ad un possibile equivoco: pensare che, tutto sommato, anche quello sia tempo che i bambini trascorrono da soli. Di fatto, non è così ed anzi i social media possono limitare ulteriormente i benefici della solitudine.