A partire dal 7 gennaio 2026, il Comune di Roma sta valutando l’introduzione di un biglietto d’ingresso di circa 2 euro per chi desidera accedere da vicino alla celebre Fontana di Trevi, uno dei simboli più iconici della città eterna.
Fontana di Trevi verso il ticket, Roma valuta l’ingresso a pagamento per arginare l’overtourism
Al momento, le autorità comunali di Roma non hanno ancora ufficializzato definitivamente la normativa con un atto pubblicato e vincolante: la misura è al centro di discussioni. La decisione nasce da una combinazione di esigenze: gestire l’eccessivo afflusso di visitatori, proteggere il monumento da usura e comportamenti scorretti, e generare entrate per la manutenzione e la valorizzazione del sito. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, nel primo semestre del 2025 la Fontana di Trevi ha registrato oltre cinque milioni e trecentomila visitatori.
Si tratterebbe di un numero superiore agli ingressi del Pantheon in tutto il 2024 (secondo i dati pubblicati dal MIC il 13 maggio 2025, il celeberrimo tempio adrianeo avrebbe ospitato poco più di quattro milioni di visitatori nell’anno precedente), divenuto anch’esso recentemente (dal luglio 2023) Istituto a pagamento.
Il progetto prevederebbe che l’accesso venga regolato tramite due corsie separate, una per i residenti e una per i turisti paganti, e la possibilità utilizzare carta di credito o altri metodi elettronici per il pagamento, ai fini di rendere il processo più agevole per i visitatori internazionali. La nuova regolamentazione si inserirebbe in un contesto in cui da circa un anno è già in vigore un contingentamento degli accessi, con un tetto massimo di quattrocento persone contemporaneamente nell’area davanti alla fontana.
Tra i vantaggi dichiarati di questa scelta figura innanzitutto la possibilità di ridurre l’overtourism e creare un’esperienza di visita più ordinata e sicura, lontana dalle calche tipiche dei periodi di maggiore afflusso. Inoltre, i proventi derivanti dai biglietti potrebbero essere reinvestiti in servizi turistici, manutenzione e progetti di tutela del patrimonio culturale.
Un ulteriore argomento critico riguarda la gestione tecnica della misura, inclusi i dubbi su come verrà erogato il ticket (tramite il Comune direttamente, una società pubblica o terzi) e su come questo sistema influenzerà il ruolo di guide turistiche, agenzie e tour operator.