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La Chiesa americana sceglie come guida un conservatore che sostenne lo scomunicato Viganò

 
La Chiesa americana sceglie come guida un conservatore che sostenne lo scomunicato Viganò
Redazione

I vescovi cattolici degli Stati Uniti hanno eletto, come presidente della loro Commissione, l'arcivescovo di Oklahoma City Paul Coakley, considerato un guerriero della cultura conservatrice, che resterà in carica per un mandato che coincide con quello di Donald Trump.

La Chiesa americana sceglie come guida un conservatore che sostenne lo scomunicato Viganò

Per gli osservatori, la nomina è un indicatore della intenzione dei vescovi americani, che pure hanno scelto un conservatore, di spingere per politiche migratorie più umane da parte dell'amministrazione Trump.
Per meglio definire il profilo del nuovo presidente della Commissione episcopale americana si deve ricordare che nè consulente del Napa Institute, un'associazione per i potenti cattolici conservatori, ma che soprattutto, nel 2018, sostenne pubblicamente l'arcivescovo italiano Carlo Maria Viganò, che è stato poi scomunicato per posizioni considerate divisive e per le violente critiche mosse a Papa Francesco.

D'altra parte, la Conferenza Episcopale degli Stati Uniti si è spesso scontrata con il Vaticano e con l'approccio inclusivo e modernizzatore a Francesco. Il suo successore, nato negli Stati Uniti, Papa Leone XIV, sta proseguendo con un'analoga attenzione pastorale alle persone emarginate, alla povertà e all'ambiente.

Quindi, dicono oggi gli osservatori, la scelta di Coakley potrebbe alimentare le tensioni con Papa Leone. Perché ,a nomina non appare come un passo verso una normalizzazione del confronto.
Metà dei 10 candidati in lizza provenivano dall'ala conservatrice della Conferenza. La differenza sta più nello stile che nella sostanza. La maggior parte dei vescovi cattolici statunitensi è tendenzialmente conservatrice sulle questioni sociali, ma alcuni – come Coakley – pongono maggiore enfasi sull'opposizione all'aborto e ai diritti LGBTQ+.

I candidati sono stati nominati dai loro colleghi vescovi e Coakley succede all''arcivescovo dei Servizi Militari, Timothy Broglio, per un mandato di tre anni. Coakley ha avuto la meglio su un altro noto conservatore, il vescovo Robert Barron, della diocesi di Winona-Rochester in Minnesota, che è anche una star dei media cattolici.

I vescovi americani stanno elaborando una dichiarazione sull'immigrazione e, su molti temi, appaiono divisi e polarizzati come il loro Paese, ma sull'immigrazione, anche i leader cattolici più conservatori si schierano dalla parte dei migranti.
La domanda è con quanta forza l'intero organismo intenda parlare delle dure tattiche sull'immigrazione dell'amministrazione Trump.

Il timore di controlli sull'immigrazione ha impedito la partecipazione alla messa in alcune parrocchie. I religiosi locali stanno lottando per amministrare i sacramenti agli immigrati detenuti. I vescovi cattolici statunitensi hanno chiuso il loro programma di reinsediamento dei rifugiati di lunga data dopo che l'amministrazione Trump ha sospeso i finanziamenti federali per gli aiuti al reinsediamento.

I vescovi hanno inviato una lettera a Papa Leone, affermando che "continueranno a stare al fianco dei migranti e a difendere il diritto di tutti a praticare il culto senza intimidazioni" e che ''sosteniamo confini sicuri e ordinati e azioni di contrasto alle pericolose attività criminali, ma non possiamo rimanere in silenzio in questo momento difficile, mentre il diritto al culto e il diritto a un giusto processo vengono minati".

Papa Leone XIII ha recentemente chiesto una “profonda riflessione” negli Stati Uniti sul trattamento dei migranti trattenuti, affermando che “molte persone che hanno vissuto per anni e anni e anni, senza mai causare problemi, sono state profondamente colpite da ciò che sta accadendo in questo momento”.