L’intelligenza artificiale sta portando grandi novità in oncologia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità spiega che questi strumenti possono migliorare diagnosi e terapie, ma sempre con il medico al centro. L’obiettivo è scoprire i tumori prima, curarli meglio e seguire in modo più attento ogni paziente. Una delle innovazioni più utili è la diagnosi precoce.
Intelligenza artificiale e tumori
Oggi l’AI analizza mammografie e TAC polmonari ed identifica segni di tumore molto piccoli. Studi pubblicati su Nature Medicine mostrano che in alcuni casi gli algoritmi riconoscono noduli millimetrici con risultati pari o superiori ai radiologi esperti, riducendo errori e tempi di attesa. In Italia diversi ospedali hanno già introdotto queste tecnologie.
L’Istituto Europeo di Oncologia di Milano usa l’AI per leggere in anticipo le immagini del seno e selezionare le pazienti che hanno bisogno di controlli più approfonditi, evitando esami inutili. All’Humanitas ed al Policlinico Gemelli i sistemi digitali supportano la diagnosi dei tumori polmonari, individuando aree sospette prima che diventino più difficili da trattare. L’AI aiuta anche a scegliere terapie personalizzate. Integrando dati clinici e genetici, i software prevedono quale cura potrebbe funzionare meglio.
In Italia, l’Ospedale di Padova utilizza algoritmi che analizzano la mutazione dei tumori del sangue per orientare la scelta delle cure mirate. Una novità del 2025 è la progettazione di nuovi farmaci con modelli generativi. Questi sistemi creano molecole su misura per colpire bersagli tumorali precisi, accelerando la ricerca soprattutto nei tumori rari. Il centro IRCCS di Candiolo sta sperimentando piattaforme che combinano AI e biologia molecolare per nuovi trattamenti contro i tumori solidi.
Anche in sala operatoria l’AI offre supporto concreto. Robot intelligenti aiutano i chirurghi ad essere più precisi e ad evitare danni ai tessuti sani. Al Sant’Orsola di Bologna, per esempio, viene usata l’analisi digitale in tempo reale per guidare interventi complessi al fegato ed al pancreas. Le tecnologie digitali migliorano anche la vita quotidiana dei pazienti: app e assistenti virtuali li aiutano a segnalare sintomi ed a parlare con l’équipe medica con più facilità.
Restano però sfide importanti. Servono regole chiare per proteggere i dati sanitari e garantire che l’innovazione sia accessibile in tutte le regioni, non solo nei grandi centri. Per questo OMS e ricercatori chiedono collaborazione e investimenti continui. Nel 2025 la lotta ai tumori diventa più digitale, ma la persona resta al centro.