Dal 12 novembre 2025 in Italia entra in vigore l’obbligo di verificare l’età per accedere ai siti con contenuti vietati ai minori. Lo ha stabilito l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) con una delibera approvata nel mese di maggio 2025. La norma riguarda in particolare i portali pornografici, di gioco d’azzardo o che vendono prodotti come alcolici e sigarette. Finora bastava cliccare su ho più di 18 anni, ma questo metodo non è più considerato sicuro né efficace.
Accesso vietato ai minori ai siti per adulti
La nuova regola nasce dall’articolo 13-bis del cosiddetto Decreto Caivano (legge 159/2023) ed impone ai gestori dei siti di adulti di accertare davvero l’età dell’utente. Con la delibera 96/25/CONS, l’AGCOM ha fissato le modalità tecniche per farlo.
Sono 48 i siti coinvolti nella prima fase, tra cui Pornhub, YouPorn ed OnlyFans. Da quella data non sarà più possibile accedervi liberamente dall’Italia.
La verifica dell’età si svolgerà in due momenti: prima l’identificazione, poi l’autenticazione. L’identificazione sarà gestita da soggetti terzi certificati, così il sito non potrà accedere ai dati personali dell’utente. L’autenticazione servirà a confermare che la persona identificata è la stessa che accede. Si potrà usare un’app sullo smartphone collegata all’identità digitale, per esempio SPID o CIE. Il sistema è pensato con il cosiddetto doppio anonimato: il fornitore della verifica non sa a quale sito l’utente vuole entrare ed il sito non conosce i suoi dati personali.
L’obiettivo è proteggere i minori e ridurre l’esposizione a contenuti per adulti o inappropriati. La misura si inserisce anche in un progetto europeo che punta ad introdurre controlli simili in tutti i Paesi membri.
I siti che non si adegueranno rischiano multe fino a diverse centinaia di migliaia di euro ed il blocco in Italia.
I gestori hanno tempo fino alla data di avvio per aggiornare i loro sistemi.
Per gli utenti maggiorenni cambierà poco: per entrare nei siti vietati ai minori bisognerà solo passare da una verifica esterna, senza condividere dati sensibili con il portale. Chi invece è minorenne non potrà più accedere.
Restano però dubbi tecnici e sulla privacy. Alcuni esperti criticano la gestione dei dati e la mancanza di linee guida dettagliate per gli operatori. Nonostante le perplessità, il sistema segna un passo importante per rendere Internet un ambiente un po' meno problematico per i più giovani.