In vista delle elezioni del 16 novembre, quando i cileni saranno chiamati a scegliere il successore del presidente della Repubblica, Gabriel Boric, il gruppo di pittori di murales della Brigata Ramona Parra, il BPR, si preparano a realizzare uno dei loro caratteristici e iconici opere, per sostenere, attraverso l'arte, l'unica candidata della sinistra, l'ex ministra Jeannette Jara.
La tradizione dei murales anima la campagna elettorale presidenziale cilena
Fondato più di 50 anni fa, nel preludio al governo del socialista Salvador Allende (1970-1973), il BRP mantiene vivo lo spirito comunitario e di advocacy di un tempo.
"I murales continuano a essere molto efficaci e riescono ad avere un'essenza molto importante all'interno delle popolazioni", racconta il capo nazionale della brigata, Ignacio Barría.
Il celebre artista e muralista cileno Alejandro 'Mono' González, fondatore del BRP e recente vincitore del Premio Nazionale per le Arti Plastiche, racconta che il muralismo cileno si differenzia notevolmente dagli altri movimenti della regione.
"Quando si parla di muralismo urbano, si pensa al Messico, ma il muralismo messicano nasce dall'alto verso il basso, è istituzionale. Il muralismo cileno è l'unico che parte dalle persone e si sviluppa verso l'alto", sottolinea, aggiungendo che ''cadendo nell'istituzione si cade in tentazione, quindi dobbiamo essere vigili".
Questo movimento artistico ha vissuto i suoi anni d'oro durante il governo Allende di Unità Popolare e successivamente con la transizione, per poi riattivarsi con forza a partire dall'esplosione sociale del 2019 – considerata la più grande ondata di proteste dal ritorno alla democrazia – e dai due successivi processi costituenti.
Il muralismo riflette, quindi, il ruolo guida dei giovani di fronte al bisogno di rinnovamento, creazione e colore che era già una parte importante del trionfo di Allende nel 1970 e che è ancora vivo oggi.
Alla crescente scarsità di muri gratuiti si aggiunge una restrizione elettorale che complica il lavoro dei muralisti indipendenti: sono consentite solo allusioni al voto per partiti ufficialmente registrati.
Ecco perché il BRP cerca muri regalati o abbandonati per dimostrare, in modo allegorico, senza includere nomi o partiti, il suo sostegno a Jara, che è primo in tutti i sondaggi ma non ha alcuna possibilità di vincere la presidenza al primo turno.
"Per questa campagna - dicono gli artisti del BRP - abbiamo cercato di rappresentare la dignità delle persone, l'infanzia e tutti i tipi di lotte che rientrano nelle linee guida principali che abbiamo in relazione all'arte e al nostro partito".
Altri gruppi hanno scelto di diversificare i loro strumenti di comunicazione e, invece che sui muri, hanno concentrato la loro produzione su poster e cartelloni pubblicitari.
Tamara Cáceres, membro del BRP, ritiene che le brigate muraliste siano un "faro di speranza" in mezzo a tanto estremismo e individualismo: ''L'ascesa dell'estrema destra va di pari passo con l'individualismo: non ci colleghiamo più, non dialoghiamo più. Queste istanze collettive servono a rafforzare il bene comune".
Per la prima volta dal ritorno alla democrazia, ci sono due candidati di estrema destra che hanno la possibilità di avanzare, insieme a Jara, al secondo turno delle elezioni previste per dicembre e che difendono il colpo di Stato contro Allende e l'eredità della dittatura militare: José Antonio Kast e Johannes Kaiser.