Negli ultimi anni si osserva un vero e proprio ritorno al fazzoletto tradizionale. Sempre più persone riscoprono il valore del riutilizzo, sia per motivi ecologici che per gusto personale. In un’epoca in cui si parla molto di sostenibilità e slow fashion (moda lenta), il fazzoletto in stoffa torna protagonista. Non solo per la sua funzionalità, ma anche come elemento di identità, stile e rispetto per l’ambiente.
La rivincita del fazzoletto
Si può lavare, stirare, personalizzare, e dura molto più a lungo rispetto al fazzoletto di carta, lanciato nel 1924 dall’azienda americana Kimberly-Clark con il prodotto Kleenex.
Il termine “fazzoletto” deriva da “fazzolo” o “fazzuolo”, parole che indicavano un piccolo pezzo di tessuto. Il diminutivo si è poi affermato nel linguaggio comune per descrivere un oggetto di uso quotidiano, piccolo e maneggevole. Nell’antichità, in particolare nell’Impero Romano, si utilizzavano parole come orarium e sudarium per indicare pezzi di stoffa destinati a pulire il volto, asciugare il sudore o il naso. Già allora, i fazzoletti erano considerati oggetti utili e talvolta anche eleganti, portati da uomini e donne alla cintura, in mano o nascosti sotto gli abiti.
Nei secoli successivi, il fazzoletto è passato da semplice oggetto funzionale a vero e proprio simbolo di stile. Nel Rinascimento, ad esempio, era comune che nei corredi matrimoniali si inserissero numerosi fazzoletti, spesso ricamati a mano e decorati con fili dorati o argentati.
Più tardi, tra Settecento e Ottocento, il fazzoletto ha assunto anche una funzione estetica, diventando un accessorio della moda maschile e femminile. Si afferma in questo periodo il fazzoletto da taschino, conosciuto anche con il termine francese pochette, e il foulard, il classico fazzoletto da collo, solitamente in seta. Questi accessori iniziano ad essere prodotti da case di moda di prestigio come Hermès, Dior, Yves Saint Laurent, Gucci e Ferragamo, con stampe artistiche e colori vivaci.
Il foulard negli anni Sessanta è diventato un simbolo di eleganza e versatilità. Lo stesso vale per la pochette, che ha mantenuto il suo valore come dettaglio di stile nell’abbigliamento maschile.
I materiali utilizzati per i fazzoletti variano: lino, cotone e seta sono i più comuni per i modelli riutilizzabili. Le forme sono generalmente quadrate o rettangolari. Esistono diversi tipi: il fazzoletto da naso, usato per l’igiene personale; il foulard, usato sia per coprirsi che come accessorio; la bandana, nata in India e diffusa in tutto il mondo.