Le raccomandazioni della psicoanalista Adelia Lucattini per i genitori
Il sonno non è solo un periodo di riposo, ma un momento fondamentale per la crescita, la salute e l’apprendimento dei bambini.
Nei più piccoli, dormire bene significa svilupparsi in modo armonico, regolare le emozioni, migliorare la memoria e imparare a gestire lo stress.
Quando il sonno viene a mancare — anche solo per qualche notte — i bambini diventano più irritabili, faticano a concentrarsi e possono manifestare disturbi del comportamento e dell’umore.
A parlarne è la psichiatra e psicoanalista Adelia Lucattini, membro ordinario della Società Psicoanalitica Italiana, che spiega come il sonno rappresenti una vera e propria palestra emotiva per i bambini in età scolare.

“Il sonno è un regolatore emotivo”
“Eliminare tutta la tecnologia, almeno due ore prima di andare a dormire. La mente ha bisogno di rallentare e rilassarsi, gli stimoli tengono svegli”,
sottolinea la Dott.ssa Lucattini.
“È importante sostenere l’autonomia progressiva dei bambini, rassicurarli e infondere fiducia, abituandoli gradualmente a dormire da soli, senza brusche accelerazioni o lungaggini che ne rallentano l’indipendenza”.
Il sonno come esperienza di crescita psichica
“Dormire bene è uno dei modi più naturali ed efficaci per mantenersi in buona salute”, spiega la psicoanalista.
Nei bambini tra i tre e i sei anni il sonno non è solo un bisogno biologico, ma anche un’esperienza psichica complessa, dove corpo e mente imparano a separarsi e ritrovarsi.
Secondo Lucattini, “il sonno del bambino è una finestra sulla sua vita emotiva e sulla qualità del legame familiare”.
Come ricordava Donald Winnicott, “un bambino che dorme bene è un bambino che si sente custodito, fuori e dentro di sé”.
La fisiologia del sonno: cosa accade durante la notte
Tra i 3 e i 6 anni si stabilizzano i cicli REM (fase dei sogni, legata all’elaborazione emotiva) e non-REM (sonno profondo e ristoratore).
Un ciclo completo dura circa 60-70 minuti e si ripete fino a dieci volte per notte.
Durante il sonno, si verificano processi cruciali:
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secrezione dell’ormone della crescita (GH);
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consolidamento della memoria;
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regolazione dei circuiti emotivi e attentivi.
Come riportato da Sleep Medicine Reviews (2022), la maturazione del sonno in età prescolare intreccia aspetti neuropsicobiologici e relazionali, insegnando ai bambini a “lasciarsi andare” e a fidarsi dell’ambiente.
Disturbi del sonno nei bambini: un problema diffuso
Una ricerca pubblicata su Translational Psychiatry (2023) ha stimato che oltre un terzo dei bambini sotto i 7 anni soffre di difficoltà significative del sonno, come risvegli notturni, incubi o paura del buio.
“Il sonno può essere immaginato come uno spazio transizionale, un luogo in cui il bambino elabora le esperienze del giorno anche attraverso i sogni”, spiega Lucattini.
Sonno, umore e comportamento: un equilibrio delicato
“Un sonno insufficiente o frammentato”, aggiunge l’esperta, “è associato a maggiore irritabilità, iperattività e crisi di pianto.
Uno studio su Frontiers in Sleep (2024) mostra che la qualità del sonno nei primi anni predice il rischio di disturbi del comportamento in età scolare”.
In psicoanalisi, il sonno è considerato una soglia tra coscienza e inconscio: i risvegli o il rifiuto di dormire possono essere segnali simbolici della difficoltà di separazione dai genitori o di paure interne che emergono di notte.
“Il disturbo del sonno è spesso un modo per restare in contatto con le figure di attaccamento, anche di notte”, afferma Lucattini.
Il ruolo della famiglia e dell’ambiente emotivo
Secondo Pediatric Discovery (2024), lo stress genitoriale è uno dei principali fattori che disturbano il sonno dei bambini.
“I bambini dormono dentro un ambiente psichico, non solo in una stanza”, osserva Lucattini.
Quando percepiscono tensione o ansia nei genitori, fanno fatica a rilassarsi. Per dormire bene, “devono sentire che qualcuno veglia su di loro”.
Quando serve l’aiuto degli specialisti
L’European Journal of Pediatrics (2024) raccomanda di cominciare sempre con una corretta igiene del sonno: orari regolari, routine costanti, ambiente tranquillo.
Se il problema persiste, il pediatra deve escludere cause organiche e indirizzare eventualmente verso un consulto psicoanalitico o nei centri del sonno.
“Il sonno è un atto di fiducia — conclude Lucattini — e quando questa fiducia si incrina, anche il sonno si rompe.
Il lavoro clinico deve sempre coinvolgere i genitori, perché il sonno del bambino riflette quello emotivo della famiglia.”
I fattori che disturbano il sonno dei bambini oggi
Oltre alle cause emotive, pesano anche cattive abitudini:
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uso eccessivo di dispositivi elettronici (la luce blu inibisce la melatonina);
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orari irregolari di pasti e sonno;
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assenza di rituali serali rassicuranti;
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sovraccarico di stimoli e attività fino a tardi.
Uno studio su European Child & Adolescent Psychiatry (2024) ha stimato che l’esposizione serale agli schermi aumenta del 49% il rischio di disturbi del sonno nei bambini sotto i 6 anni.
“L’eccesso di immagini esterne — spiega Lucattini — toglie al bambino la possibilità di costruire le proprie immagini interne, quelle del sogno e della fantasia.”
I consigli pratici per i genitori
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Creare routine regolari di sonno e risveglio.
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Introdurre rituali serali rassicuranti (lettura, musica dolce, luci soffuse).
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Eliminare la tecnologia almeno due ore prima di dormire.
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Sostenere l’autonomia graduale del bambino nel dormire da solo.
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Ascoltare le paure notturne e non banalizzarle mai.
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Se il problema persiste, consultare il pediatra o uno psicoanalista infantile.
“Restituire serenità al sonno dei bambini significa restituire equilibrio all’intera famiglia”, conclude Lucattini.