Il turismo italiano si avvia alle
festività natalizie e di fine anno 2025/2026 con segnali di moderato ma solido ottimismo.
Le stime indicano un incremento complessivo delle presenze dell’1,3%, per un totale di circa 17,6 milioni, confermando un trend di crescita che trova nella domanda internazionale il principale motore. Gli arrivi dall’estero sono attesi in aumento del 3,1%, pari a 8,1 milioni di presenze, con una quota di mercato che sale al 46% del totale. Gli italiani restano la componente numericamente prevalente del periodo, con 9,5 milioni di presenze previste, ma mostrano un andamento sostanzialmente stabile.
Turismo di Natale e fine anno, l’Italia cresce ancora, traino straniero e 17,6 milioni di presenze attese
Lo scenario emerge dal monitoraggio realizzato dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, basato su un campione di 1.162 imprenditori della ricettività. Un’indagine che lascia intravedere ulteriori margini di rafforzamento, legati soprattutto alle prenotazioni a ridosso delle festività. La domanda “last minute” potrebbe infatti dare un contributo aggiuntivo, migliorando ulteriormente le performance di un periodo già positivo.
A trainare la crescita sono, ancora una volta, le città e i centri d’arte, che si confermano i principali attrattori del Natale italiano. Grazie a un calendario fitto di eventi culturali, mostre e iniziative legate alle festività, queste destinazioni registrano un incremento atteso del 2,7%. Buone indicazioni arrivano anche dalla montagna, che beneficia della stagione invernale e della domanda legata agli sport e alle vacanze sulla neve, con una crescita stimata del 2,3%. Più contenuto, ma comunque positivo o stabile, l’andamento delle altre tipologie: località marine (+0,3%), aree rurali e di collina (+0,7%), laghi (+0,6%) e turismo termale (+0,7%).
Sul versante dell’offerta, la dinamica premia in particolare il comparto extralberghiero, che mette a segno un aumento del 2,2%, confermando una tendenza ormai strutturale verso soluzioni più flessibili e diversificate. Più moderata, ma comunque in crescita, la performance del settore alberghiero, attesa a +1%.
Dal punto di vista territoriale, la situazione è articolata ma complessivamente favorevole. Il Centro Italia guida la classifica con un +2%, seguito dal Nord Ovest (+1,8%) e dal Nord Est (+1%). Più contenuta la crescita nel Sud e nelle Isole, ferma allo 0,4%, un dato che evidenzia come permangano criticità legate all’accessibilità e alla mobilità.
Secondo il presidente di Assoturismo Confesercenti, Vittorio Messina, il turismo dimostra vitalità anche in una fase dell’anno tradizionalmente complessa, con una spinta evidente nelle città d’arte e nelle destinazioni tipiche dell’inverno. Un segnale che conferma come il processo di destagionalizzazione stia avanzando e debba essere consolidato, trasformando la domanda dei mesi invernali in un’opportunità strutturale per imprese e territori.
In particolare, viene sottolineata la necessità di accelerare questo percorso nel Mezzogiorno, dove il potenziale resta elevato ma non ancora pienamente espresso. In questa prospettiva, resta critico il nodo dei collegamenti tra Nord e Sud, i cui costi continuano a rappresentare un freno alla mobilità interna e alla valorizzazione delle destinazioni meridionali durante le festività.