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La Festa del Cuoco a Genova: sapori, giovani e tradizione

 
La Festa del Cuoco a Genova: sapori, giovani e tradizione
Redazione

Si chiude oggi a Genova la Festa nazionale del Cuoco 2025, dopo quattro giorni ricchi di eventi, incontri e cucina d’eccellenza. L’evento, organizzato dalla Federazione Italiana Cuochi (FIC) insieme all’Unione Regionale Cuochi Liguri, ha coinvolto quasi mille partecipanti: cuochi da tutt’Italia, studenti degli istituti alberghieri e appassionati di gastronomia.

La Festa del Cuoco a Genova: sapori, giovani e tradizione

La giornata conclusiva si apre con il Buffet delle Regioni nella Sala della Borsa: ogni delegazione regionale presenta un piatto tipico per raccontare la propria cultura culinaria. È un viaggio nei sapori di tutt’Italia, che mostra la ricchezza della nostra tradizione gastronomica.

Un altro momento centrale è il convegno “I giovani e il mestiere del cuoco”, organizzato nella Sala del Bergamasco, presso la Camera di Commercio. Qui si parla del futuro del lavoro in cucina, della formazione e delle nuove sfide che i cuochi più giovani devono affrontare per valorizzare la cucina italiana.

Sono previsti una visita alle serre del basilico di Prà, dove si coltiva la pianta simbolo del pesto genovese, uno dei prodotti più rappresentativi della Liguria e il tour nelle botteghe storiche del centro di Genova, per scoprire i luoghi dove ancora oggi si tramandano antiche tradizioni artigianali.

A dare prestigio alla giornata è la presenza dello chef stellato Enrico Bartolini, per condividere la sua esperienza e la sua visione della cucina italiana, unendo tradizione ed innovazione. La sua partecipazione sottolinea il valore culturale dell’evento e la centralità del cuoco come ambasciatore del territorio.

La scelta di Genova come sede della Festa non è casuale. La città ha offerto un contesto ideale: ricca di storia, mercati, prodotti tipici e cultura gastronomica. Come ha dichiarato il sindaco Marco Bucci, la manifestazione è stata “un’occasione per far conoscere i nostri sapori e la nostra identità, a partire da prodotti come basilico, olio, pesce ed erbe aromatiche”.

Oltre a promuovere il mestiere del cuoco, la Festa ha anche sostenuto la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale UNESCO, una decisione attesa entro dicembre. Questo rende l’edizione 2025 ancora più significativa, non solo per chi lavora nel settore, ma per tutto il Paese.

La giornata del 14 ottobre chiude così con forza e partecipazione una manifestazione che ha unito professionisti, studenti e cittadini. Una festa che celebra non solo chi lavora in cucina, ma anche la cultura, la passione e il futuro della gastronomia italiana.