Ogni anno, il 23 settembre si celebra la Giornata Internazionale della Lingua dei Segni, creata nel 2017 grazie ad una decisione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, su proposta della Federazione Mondiale dei Sordi. L’obiettivo è far conoscere l'importanza delle lingue dei segni per milioni di persone sorde.
Lingua dei Segni: dalle origini storiche alla celebrazione della giornata internazionale
Le lingue dei segni non sono state inventate da una sola persona. Si sono formate naturalmente, nel tempo, all’interno delle comunità sorde. Tuttavia, alcune figure storiche hanno avuto un ruolo importante nello sviluppo e nella diffusione di questi linguaggi visivi.
Uno dei primi è Pedro Ponce de León, un monaco spagnolo del XVI secolo che usava gesti per comunicare con i suoi studenti sordi. Più tardi, nel 1620, un altro spagnolo, Juan Pablo Bonet, pubblicò un libro con un alfabeto manuale, una delle prime forme strutturate di comunicazione visiva. Ma il nome più noto legato alla nascita della lingua dei segni come metodo educativo è quello di Charles-Michel de l’Épée, un sacerdote francese vissuto nel Settecento. De l’Épée aprì la prima scuola pubblica gratuita per ragazzi sordi a Parigi nel 1760.
Non inventò una lingua nuova, ma raccolse e ordinò i segni usati dai suoi studenti, aggiungendone altri per renderli più chiari e per spiegare la grammatica. Il suo metodo fu chiamato "signes méthodiques", cioè segni metodici. Questo approccio si diffuse in tutta Europa e influenzò profondamente lo sviluppo di molte lingue dei segni, compresa quella francese (French Sign Language, sigla LSF).
Oggi esistono più di 300 lingue dei segni. Ogni Paese, o anche ogni regione, può avere la sua. Non sono traduzioni delle lingue parlate, ma veri e propri sistemi linguistici autonomi, con regole, grammatica e vocabolario propri. Per esempio, la Lingua dei Segni Italiana (sigla LIS) è diversa dalla American Sign Language (ASL) o dalla British Sign Language (BSL). Questo perché le lingue dei segni si sviluppano in modo indipendente, proprio come le lingue orali.
Secondo la Federazione Mondiale dei Sordi, nel mondo ci sono oltre 70 milioni di persone sorde. Circa l’80% vive in Paesi in via di sviluppo, dove spesso l’accesso all’educazione e ai servizi in lingua dei segni è ancora molto limitato. Per questo, la Giornata Internazionale della Lingua dei Segni vuole anche sensibilizzare governi e società sull’importanza di rendere le informazioni accessibili a tutti.
Le lingue dei segni sono riconosciute come lingue naturali anche dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità.