Nel 2025, la ricerca navale ha fatto grandi passi avanti in tutto il mondo. Due sono le direzioni principali: ridurre l’impatto ambientale delle navi ed usare sempre più tecnologia per renderle più efficienti. Anche l’Italia è parte attiva di questo cambiamento, come dimostrato durante il convegno internazionale NAV 2025, organizzato da ATENA a Messina nel giugno scorso, dove Fincantieri ha presentato le sue soluzioni più moderne.
Meno emissioni, più tecnologia: così cambia la ricerca navale nel 2025
A livello globale, la spinta principale arriva dalla necessità di rendere il trasporto marittimo più sostenibile. Per rispettare le norme ambientali, molte aziende stanno studiando nuovi carburanti, come idrogeno, ammoniaca, metanolo e biocarburanti. Si progettano anche navi capaci di usare più tipi di combustibile, per essere più flessibili. In parallelo, si lavora per migliorare la forma delle navi, le eliche ed altri componenti, così da ridurre il consumo di carburante e quindi le emissioni.
L’altro grande tema è la digitalizzazione. Le navi diventano intelligenti grazie a sensori, dati e software che permettono di monitorare ogni fase della vita della nave: dalla progettazione fino alla manutenzione in mare. Al NAV 2025, Fincantieri ha presentato il programma Connect 2 the Future, che collega i dati tra cantiere, nave e porto.
Anche nel mondo della ricerca, cresce l’uso di simulazioni per progettare meglio navi, eliche e componenti. Queste tecniche aiutano a testare tante soluzioni in poco tempo e stanno diventando sempre più importanti.
Un altro settore in crescita è quello subacqueo. Si stanno sviluppando droni marini, sensori e sistemi di comunicazione sottomarini. Al workshop MaCVi 2025 si è parlato di usare l’intelligenza artificiale e la visione artificiale per controllare veicoli autonomi in mare.
L’Italia, con Fincantieri, gioca un ruolo centrale. L’azienda ha chiuso il primo trimestre 2025 con 2,37 miliardi di euro di ricavi (+35% rispetto al 2024) e 154 milioni di EBITDA (+54%). Una parte importante arriva dal settore subacqueo, che ha generato 95 milioni di ricavi ed un margine operativo del 17% (Fonte: fincantieri.com).
Nel semestre chiuso a giugno 2025, l’attività subacquea ha portato ad un EBITDA di 46 milioni con un margine del 6,9%. Fincantieri stima che il mercato globale subacqueo valga 50 miliardi di euro all’anno, con una quota potenziale per l’azienda di 22 miliardi. Si prevede che il peso di questo settore raddoppierà entro il 2027.
Il NAV 2025 ha confermato che la ricerca navale è in pieno cambiamento. Italia e Fincantieri sono in prima linea, puntando su innovazione, sostenibilità e cooperazione internazionale.