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Nuovi telescopi e scoperte spaziali: il 2025 rivoluziona la nostra visione dell’universo

 
Nuovi telescopi e scoperte spaziali: il 2025 rivoluziona la nostra visione dell’universo
Redazione

Grazie a nuovi telescopi e strumenti sempre più precisi, oggi possiamo osservare il cielo con dettagli mai visti prima. Uno dei progetti più importanti è il CTAO, un osservatorio internazionale dedicato allo studio dei raggi gamma, che ha introdotto una nuova telecamera chiamata AdvCam. Questo strumento, sviluppato da scienziati italiani, giapponesi, spagnoli e svizzeri, usa sensori moderni chiamati “SiPM” ed una lettura digitale dei segnali. AdvCam può catturare immagini quattro volte più dettagliate rispetto ai modelli precedenti.

Nuovi telescopi e scoperte spaziali: il 2025 rivoluziona la nostra visione dell’universo

L’Unione Europea ha riconosciuto ufficialmente il CTAO come un’infrastruttura strategica, rendendo più veloce la sua realizzazione. Nel luglio 2025 è stato firmato un contratto per costruire strade e basi per 50 telescopi in Cile, nel sito chiamato CTAO‑South.

Sempre in Cile è attivo il nuovo Osservatorio Vera C. Rubin. Questo potente telescopio ha già scattato le sue prime immagini, mostrando più di 2.100 asteroidi e milioni di galassie. Il Rubin è in grado di fotografare il cielo ogni tre o quattro notti per dieci anni, creando una specie di film dell’universo in movimento.

Un altro progetto interessante è 4MOST, uno strumento montato su un telescopio da quattro metri, capace di analizzare la luce di oltre 2.400 oggetti celesti alla volta. In cinque anni, osserverà circa 25 milioni di stelle e galassie per studiarne composizione chimica e movimento.

Il più grande telescopio mai costruito, l’Extremely Large Telescope (ELT), avrà uno specchio principale largo 39 metri. Sarà in grado di raccogliere dieci volte più luce dei telescopi attuali e produrre immagini quindici volte più nitide di quelle di Hubble. Il suo primo utilizzo è previsto per il 2029.

Nel frattempo, si lavora anche allo spazio. Il telescopio Nancy Grace Roman, che sarà lanciato tra il 2026 e il 2027, avrà una fotocamera da trecento megapixel.

Nel 2025 sono emerse anche nuove scoperte. Grazie al telescopio James Webb ed all’effetto della lente gravitazionale, gli scienziati dell’Università di Durham hanno scoperto 44 stelle molto antiche, risalenti a otto miliardi di anni fa. Questo metodo permette di ingrandire parti remote del cosmo.

Infine, studi realizzati in Cile hanno permesso di analizzare l’universo primordiale osservando le onde radio emesse oltre tredici miliardi di anni fa, dimostrando che anche dalla Terra possiamo esplorare l’alba del cosmo. Sempre in questa direzione si muove l’ASTRI Mini‑Array, un gruppo di nove telescopi per osservare i raggi gamma ad altissima energia, che inizieranno a lavorare entro la fine del 2025.