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GUIDA ALLA NUOVA ROTTAMAZIONE 2026: COME FUNZIONA LA SANATORIA PER I DEBITI DAL 2020 AL 2023

 
GUIDA ALLA NUOVA ROTTAMAZIONE 2026: COME FUNZIONA LA SANATORIA PER I DEBITI DAL 2020 AL 2023
di Luca Lippi

Il Disegno di Legge di Bilancio per il 2026, ovvero la prossima legge finanziaria, introduce all'articolo 23 la Rottamazione Quinquies. Si tratta di una nuova definizione agevolata dei debiti affidati all'Agente della Riscossione, pensata per chi ha pendenze fiscali maturate in un periodo molto recente e travagliato. Questa misura, che rappresenta la quinta edizione di questo strumento, offre la possibilità di mettersi in regola risparmiando notevolmente su sanzioni e interessi, ma è fondamentale comprendere bene i requisiti temporali e le modalità di adesione per non perdere l'opportunità.

Rottamazione 2026: Chi può aderire

Per capire se si rientra in questa sanatoria, bisogna guardare con attenzione alle date.
La norma prevede che possano essere rottamati i debiti affidati all'Agenzia delle Entrate Riscossione nel periodo che va dal primo gennaio 2020 al 31 dicembre 2023.
È cruciale fare una distinzione tecnica per non cadere in errore: la data che conta non è quella in cui avete ricevuto la cartella di pagamento a casa, bensì la data di affidamento del carico, ovvero il momento in cui l'ente creditore (come l'Agenzia delle Entrate o l'INPS) ha passato il debito all’agente della riscossione. Questo dettaglio è molto importante perché potreste aver ricevuto una cartella esattoriale nei primi giorni del 2024 e pensare erroneamente di essere esclusi; tuttavia, controllando all’interno della cartella stessa, potreste scoprire che il carico è stato affidato prima del 31 dicembre 2023, rendendo quel debito perfettamente rottamabile.

Rottamazione Quinquies: Cosa è rottamabile

L’oggetto della rottamazione comprende diverse tipologie di debiti. Si parla principalmente di omessi versamenti di imposte risultanti dalle dichiarazioni dei redditi o dai controlli automatizzati, così come i debiti derivanti dal mancato pagamento dei contributi previdenziali INPS. È interessante notare che anche chi ha aderito a precedenti rottamazioni può far rientrare quei debiti in questa nuova edizione, offrendo una sorta di "seconda chance" a chi magari non era riuscito a completare i piani precedenti.
Esistono però delle eccezioni: sono infatti esclusi dalla sanatoria i debiti derivanti da attività di accertamento divenuti definitivi. In parole semplici, se la cartella arriva a seguito di un avviso di accertamento contro il quale non è più possibile fare ricorso, non si potrà chiedere lo sconto.

Conviene fare la rottamazione?

Il vero vantaggio di questa operazione risiede nel risparmio economico. Aderendo alla rottamazione, il contribuente ottiene lo stralcio totale delle sanzioni, degli interessi di mora e dell’aggio della riscossione. Questi importi, spesso molto elevati, vengono cancellati. Il debitore dovrà quindi versare allo Stato solamente la cosiddetta quota capitale, ovvero l’imposta originaria dovuta, sommata alle spese di notifica della cartella.
Bisogna però fare molta attenzione al caso specifico delle multe stradali: per queste violazioni, la legge prevede che vengano cancellati solo gli interessi e le maggiorazioni, mentre le sanzioni (che costituiscono la parte principale della multa) restano dovute e dovranno essere pagate integralmente.

Come pagare?

Una volta appurato di poter aderire, bisogna capire come pagare.
La legge offre una grande flessibilità, permettendo di saldare il debito in un’unica soluzione oppure attraverso un piano di rateizzazione molto lungo, fino a un massimo di 54 rate bimestrali.
La prima scadenza, valida sia per chi paga tutto subito sia per chi versa la prima rata, è fissata al 31 luglio 2026. Se si sceglie la via della rateizzazione, le scadenze successive per il primo anno saranno il 30 settembre e il 30 novembre 2026.
A partire dall’anno successivo, si procederà con rate bimestrali fino ad arrivare potenzialmente al 31 maggio 2035. È importante sapere che, a partire dal primo agosto 2026, sulle rate saranno dovuti interessi al 4% annuo e che ogni rata non potrà essere inferiore a 100 euro.

Come aderire alla rottamazione

Dal punto di vista operativo, la procedura sarà interamente digitale.
L’Agenzia delle Entrate Riscossione metterà a disposizione nell’area riservata del proprio sito (accessibile tramite SPID o Carta d’Identità Elettronica) l’elenco dei carichi pendenti che possono essere rottamati.
Il software per la presentazione della domanda dovrebbe essere online presumibilmente dalla seconda metà di gennaio 2026, ovvero circa 20 giorni dopo la pubblicazione della Legge di Bilancio. Il contribuente avrà tempo fino al 30 aprile 2026 per inviare la propria dichiarazione di adesione telematica.
In questa fase si potrà scegliere quali debiti inserire nella sanatoria (tutti o solo alcuni), decidere il numero di rate e, passaggio fondamentale, rinunciare ai giudizi pendenti. Sarà comunque possibile integrare o modificare la domanda presentata fino alla scadenza del termine di aprile.

I vantaggi della Rottamazione Quinquies

Presentare la domanda porta con sé effetti immediati e molto protettivi per il contribuente. Dal momento dell’invio, si ottiene la sospensione dei termini di prescrizione e decadenza e, cosa ancor più rilevante, vengono bloccate le procedure esecutive. Questo significa che non possono essere iscritti nuovi fermi amministrativi o ipoteche e non possono essere avviati nuovi pignoramenti.
Inoltre, chi presenta la domanda non viene considerato inadempiente ai fini del DURC, permettendo alle aziende di ottenere il certificato di regolarità contributiva.
Successivamente all’invio della domanda, l’Agenzia della Riscossione invierà, entro il 30 giugno 2026, una comunicazione con l’ammontare complessivo dovuto, il piano delle rate e i moduli di pagamento.
Il mancato pagamento dell’unica rata, oppure il mancato pagamento di due rate anche non consecutive, o ancora il mancato saldo dell’ultima rata, comporta la decadenza dalla rottamazione. In tal caso, i pagamenti già effettuati vengono considerati solo come un acconto, ma il debito risorge nel suo importo originario, comprensivo di tutte le sanzioni e interessi.

Conclusione

Questa quinta rottamazione rappresenta una finestra temporale importante che si aprirà ufficialmente nel 2026.
Con la semplice presentazione dell’istanza, si sospendono le azioni di riscossione e si apre la strada per regolarizzare la propria posizione fiscale su un arco temporale di quasi dieci anni, pagando solo il debito reale ed evitando gli oneri accessori che spesso rendono il saldo insostenibile.