La Transparency International (TI) nel suo indice annuale, il Corruption Perceptions Index (CPI) 2024 conferma che la strada verso una governance veramente trasparente resta lunga. Il punteggio medio globale rimane stabile a 43/100, su una scala in cui 0 significa molto corrotta e 100 molto pulita. Ciò significa che oltre due terzi dei 180 paesi e territori analizzati ottengono un punteggio inferiore a 50, segno che la percezione di corruzione rimane dominante per la maggior parte della popolazione mondiale.
Corruzione in aumento nel mondo: l’allarme di Transparency International colpisce anche l’Italia
Tra i paesi più virtuosi in termini di trasparenza, per l’anno 2024 spiccano: Danimarca con 90/100, seguita da Finlandia (88) e Singapore (84). Sul fronte opposto, tra i paesi con i peggiori risultati - spesso in stato di fragilità o conflitto - troviamo Sud Sudan (8), Somalia (9) e Venezuela (10).
Per quanto riguarda l’Europa, l’area dell’Europa Occidentale continua a registrare i punteggi medi più elevati a livello regionale, anche se l’ultima edizione del CPI segnala un calo per la seconda volta consecutiva: ciò indica un deterioramento negli sforzi anticorruzione. Nel caso dell’Italia, il punteggio 2024 è di 54/100, che colloca il paese al 52° posto su 180 a livello globale e al 19° posto su 27 fra i Paesi membri dell’Unione Europea.
Questo risultato rappresenta il primo calo del punteggio italiano dal 2012, con un decremento di 2 punti rispetto al 2023. Il lieve peggioramento degli indicatori indica che le riforme finora adottate potrebbero non essere sufficienti o che vanno rafforzati i meccanismi di prevenzione, controllo e responsabilità.
Questi numeri non sono meri dati astratti: la percezione diffusa di corruzione ha conseguenze reali e tangibili. Come evidenzia TI, la corruzione minaccia non solo la fiducia nelle istituzioni e la giustizia sociale, ma interferisce pure con emergenze globali come la crisi climatica: fondi pubblici destinati a contrastare il cambiamento climatico o a promuovere lo sviluppo sostenibile possono essere sottratti o mal gestiti, compromettendo la capacità di intervento.
Alla luce di questi dati, la celebrazione della International Anti‑Corruption Day — fondata con la risoluzione A/RES/58/4 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite — non può restare un gesto simbolico: deve essere un monito ed un invito all’azione concreta. Ogni cittadino, istituzione pubblica o privata, organizzazione della società civile ed impresa ha una responsabilità: promuovere trasparenza, integrità, rendicontazione e partecipazione civile.