Il rucking è una pratica sportiva che unisce la naturalezza del camminare all’efficacia dell’allenamento con sovraccarico. Consiste nel percorrere tragitti più o meno lunghi indossando uno zaino appesantito, generalmente con piastre o semplici pesi collocati all’interno.
Rucking, il segreto fitness del 2025: allenarsi camminando (e sentirsi meglio subito)
Nato come metodo di condizionamento fisico nei corpi militari, dove marce forzate e zaini colmi di equipaggiamento sono parte integrante della preparazione, oggi il rucking è diventato una disciplina accessibile, versatile e sempre più diffusa anche tra i praticanti di fitness, gli amanti dell’outdoor e chi desidera un’attività fisica efficace, ma non traumatica.
Il principio è semplice: aumentando il carico da trasportare si cresce in forza, resistenza e capacità cardiovascolare senza ricorrere a movimenti complessi o ad alto impatto. Questo rende il rucking adatto ad un pubblico vasto, dagli sportivi esperti che vogliono introdurre un lavoro complementare a chi, pur partendo da un livello base, cerca un modo sicuro per migliorare la propria forma fisica. Una delle ragioni del suo successo è la sua natura inclusiva: si può iniziare con pesi leggeri ed incrementare gradualmente la difficoltà. Il rucking permette di lavorare sul rafforzamento della muscolatura di gambe, glutei, schiena, migliorando postura e stabilità.
Allo stesso tempo il ritmo costante della camminata, unito allo sforzo aggiuntivo, favorisce un consumo calorico maggiore rispetto al semplice camminare, risultando ideale per chi vuole perdere peso senza sottoporre le articolazioni allo stress della corsa. Oltre agli aspetti fisici, il rucking offre benefici mentali spesso sottovalutati. Procedere a passo deciso con lo zaino sulle spalle favorisce concentrazione, gestione del respiro ed una sensazione di presenza nel movimento. Molti praticanti lo considerano una forma di meditazione attiva, capace di liberare la mente e ridurre la tensione accumulata.
Anche il contesto gioca un ruolo importante: si può praticare ovunque, trasformando ogni uscita in un’occasione per esplorare nuovi spazi e recuperare il contatto con l’ambiente esterno. Non sorprende quindi che il rucking abbia conquistato comunità molto diverse: atleti di CrossFit e functional training che lo integrano nei propri programmi, appassionati di escursionismo che lo usano come preparazione alle uscite più impegnative, persone comuni alla ricerca di un’attività semplice ma appagante, gruppi che organizzano marce collettive per unire movimento e socializzazione.Rucking: il gesto semplice che allena corpo e mente