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Selfie: un gesto antico, una moda moderna

 
Selfie: un gesto antico, una moda moderna
Redazione

Il selfie non è nato con gli smartphone: già nel 1839 il chimico e fotografo Robert Cornelius realizzò un autoritratto con la tecnica del dagherrotipo, considerato il primo esempio di autoscatto. Oggi questa pratica è diventata parte integrante della vita digitale. Indagini rivelano che oltre la metà dei millennials ha pubblicato almeno un selfie e complessivamente circa un quarto degli americani lo ha condiviso almeno una volta.

Selfie: un gesto antico, una moda moderna

Tuttavia, studi basati sull’analisi di milioni di immagini mostrano che, a livello globale, solo una piccola percentuale delle foto scattate ogni anno può essere classificata come selfie: intorno al 3-5% nelle raccolte cittadine, circa il 4% del totale mondiale, pari comunque a decine di miliardi di immagini.

Chi li scatta? Le ricerche mostrano differenze generazionali e di genere: i giovani e soprattutto le donne sono i principali protagonisti dei selfie pubblicati online. Tuttavia, quando si tratta di incidenti legati a pose rischiose, sono più spesso gli uomini a correre i pericoli maggiori. Tra il 2011 e il 2017 sono stati documentati 259 decessi correlati a selfie, con un’età media di 23 anni e casi registrati dai 10 ai 68 anni. Gli incidenti più frequenti avvengono in luoghi estremi come scogliere, binari o edifici alti. Alcuni Paesi hanno persino introdotto “no-selfie zones” per limitare gli episodi.

La popolarità del selfie non si spiega solo con la praticità della tecnologia. È un modo immediato di comunicare, di raccontarsi e di costruire un’identità digitale. Scattare e condividere offre controllo sulla propria immagine e restituisce feedback istantaneo da parte degli altri. Tuttavia, diversi studi psicologici segnalano anche effetti negativi se l’abitudine diventa ossessiva, come cali di autostima o eccessiva dipendenza dal giudizio esterno.

Ridurre i rischi è possibile con regole semplici: evitare luoghi pericolosi, non distrarsi in prossimità di traffico o acqua e valutare sempre se una foto vale davvero un rischio fisico. Le istituzioni hanno sperimentato barriere, segnaletica e campagne informative, ma la vera prevenzione passa dal buon senso individuale.

Il selfie, nato quasi due secoli fa come curiosità fotografica, oggi è uno dei simboli della cultura digitale: uno strumento potente di espressione personale che, se usato con consapevolezza, rimane un gioco creativo e sicuro.