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Cuori nuovi a Natale: al Bambino Gesù doppio trapianto salva la vita a due bambini di 6 e 8 anni

 
Cuori nuovi a Natale: al Bambino Gesù doppio trapianto salva la vita a due bambini di 6 e 8 anni
di Sofia Diletta Rodinò

Il dono più grande è arrivato prima della Vigilia. Due piccoli pazienti affetti da gravi cardiopatie hanno ricevuto un cuore nuovo all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, potendo trascorrere il Natale con le loro famiglie. Una storia di eccellenza medica, innovazione terapeutica e speranza concreta.

C’è un momento, nella notte di Natale, in cui la medicina smette di essere solo scienza e diventa umanità. È quello vissuto al Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, dove due bambini di 6 e 8 anni hanno ricevuto il regalo più prezioso: un cuore nuovo. Operati tra il 18 e il 20 dicembre, sono stati risvegliati il 24 dicembre e hanno potuto trascorrere il giorno di Natale accanto ai loro genitori, dopo mesi, e in un caso anni, di attesa e sofferenza.

I piccoli pazienti, indicati con i nomi di fantasia Marco e Andrea per tutelarne la privacy, erano entrambi affetti da cardiopatie gravi e complesse. Marco, 6 anni, soffriva di una cardiomiopatia restrittiva ed era in lista per il trapianto dallo scorso ottobre. Al risveglio dall’intervento, ancora intontito dall’anestesia, ha chiesto con ingenua naturalezza: «Ma qui da me Babbo Natale non ci viene?». Una frase che racconta più di mille comunicati la portata umana di questa storia.

Ancora più delicata la situazione clinica di Andrea, 8 anni, affetto da una cardiopatia congenita complessa, già sottoposto a precedenti interventi e in attesa di trapianto da un anno e mezzo. Le sue condizioni avevano determinato una iperattivazione del sistema immunitario, rendendo di fatto impossibile il trapianto. Per superare questo ostacolo, i medici del Bambino Gesù hanno utilizzato per la prima volta in ambito pediatrico un nuovo farmaco capace di agire sulle cellule della memoria immunitaria, riducendo il numero di anticorpi e consentendo così l’intervento salvavita. Un passaggio di grande rilevanza clinica e scientifica, che apre nuove prospettive per altri piccoli pazienti in condizioni simili.

I due trapianti sono stati eseguiti da due équipe cardiochirurgiche distinte, guidate dal Lorenzo Galletti e dal Adriano Carotti, figure di riferimento della cardiochirurgia pediatrica italiana. I bambini erano seguiti nel percorso clinico dalla Rachele Adorisio e sono attualmente ricoverati presso l’unità di Anestesia e Rianimazione Cardiochirurgica, diretta dal Luca Di Chiara.

Quella del Bambino Gesù non è solo una storia di successo chirurgico, ma la conferma di un modello di sanità pubblica d’eccellenza, capace di coniugare ricerca, innovazione e presa in carico globale del paziente. In un tempo in cui la sanità è spesso raccontata solo attraverso le sue criticità, questa doppia operazione natalizia ricorda che esistono luoghi in cui la cura non si ferma mai, nemmeno durante le feste.

Per Marco e Andrea il Natale 2025 resterà per sempre quello di una seconda nascita. Per il sistema sanitario italiano, è una testimonianza concreta di cosa significhi investire in competenze, tecnologia e umanità.