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Europa a due velocità: perché sette Paesi resistono ancora all’euro (e cosa cambia davvero)

 
Europa a due velocità: perché sette Paesi resistono ancora all’euro (e cosa cambia davvero)
Pierfrancesco Quinto

In Europa, la maggior parte dei Paesi ha adottato l’euro come moneta ufficiale. Su ventisette Paesi membri dell’Unione Europea, venti usano l’euro, mentre sette ancora mantengono la loro valuta nazionale: Repubblica Ceca, Danimarca, Ungheria, Polonia, Romania, Svezia e Bulgaria.

Europa a due velocità: perché sette Paesi resistono ancora all’euro

La Danimarca è l’unica con una vera esenzione legale (opt‑out): grazie ad un trattato speciale può conservare la corona danese senza obblighi verso l’euro. Gli altri sei Paesi, in teoria, dovrebbero adottarlo, ma finora non l’hanno fatto. Alcuni non hanno ancora raggiunto i criteri di convergenza, che includono controllo dell’inflazione, stabilità dei conti pubblici, tassi di interesse simili a quelli dell’Eurozona e stabilità della valuta. In altri casi, la scelta è politica: mantenere la propria moneta significa avere più libertà di gestire l’economia in situazioni di crisi.

Per esempio, in Polonia e Repubblica Ceca molti cittadini temono di perdere il controllo sulla politica monetaria e preferiscono la loro moneta nazionale. Anche la Svezia, pur formalmente obbligata, ha deciso di non fissare ancora una data per entrare nell’Eurozona.

L’UE, però, sostiene che tutti i Paesi membri dovrebbero adottare l’euro appena saranno pronti. L’adozione della moneta unica è vista come un passo importante per rafforzare l’integrazione economica, favorire la stabilità e rendere più trasparente la cooperazione tra Stati. Bruxelles, però, sottolinea che i criteri economici e istituzionali devono essere rispettati prima dell’ingresso.

Un caso interessante è quello della Bulgaria
: il Paese ha annunciato di voler adottare l’euro il primo gennaio 2026, dopo aver ridotto in modo significativo l’inflazione ed aver ottenuto il via libera della Banca Centrale Europea per il rispetto dei criteri economici e legali.

Anche i Paesi che non hanno adottato l’euro spesso mantengono un legame con la moneta unica. In Danimarca, per esempio, la corona è agganciata all’euro attraverso il meccanismo di cambio ERM II, che stabilizza la valuta nazionale. In pratica, anche senza usare l’euro, queste nazioni ne risentono l’influenza nella vita quotidiana.

Ci sono motivi economici, politici e storici che spiegano perché sette Paesi europei continuano ad usare la loro moneta. L’Unione Europea punta all’euro per tutti, ma il percorso richiede tempo ed attenzione ai criteri di stabilità. Finché questi Paesi non saranno pronti, continueremo a convivere con una mappa dell’Europa a due velocità monetarie: euro sì, euro no, ma sempre sotto lo stesso cielo europeo.