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EVASIONE E TASSE: SFATIAMO I MITI ITALIANI. NON È COLPA SOLO DI CHI NON PAGA

 
EVASIONE E TASSE: SFATIAMO I MITI ITALIANI. NON È COLPA SOLO DI CHI NON PAGA
di Luca Lippi

Da decenni, la discussione sull'evasione fiscale in Italia è bloccata su due pilastri: la convinzione che gli evasori siano troppi e che non si faccia abbastanza, e che a causa di questo le tasse per tutti gli altri siano insostenibilmente alte. Ma l'ultima relazione del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) presenta numeri che ribaltano questa narrazione consolidata, offrendo una visione più incoraggiante, ma al tempo stesso più complessa, del problema fiscale italiano.

LA BUONA NOTIZIA: L'EVASIONE È IN NETTO CALO

La sensazione diffusa che l'evasione sia un fenomeno immutabile e sempre intorno ai 100 miliardi di euro è, secondo gli esperti, un errore di valutazione. Guardare solo al valore assoluto, a quei "cento miliardi" che si ripetono nelle statistiche di anno in anno, non tiene conto di un fattore fondamentale: l'economia è cambiata.

Quei 100 miliardi di oggi, infatti, valgono molto meno rispetto a un decennio fa, sia per l'inflazione (il costo della vita è salito) sia perché l'intera economia nazionale (il Prodotto Interno Lordo) è cresciuta.

Per capire il reale progresso, dobbiamo guardare i numeri in modo più onesto, neutralizzando l'effetto dell'inflazione (cioè calcolando i dati a "prezzi costanti"). E qui emerge il dato significativo: tra il 2018 e il 2022, l'evasione è scesa di circa il 15 per cento, passando da oltre 105 miliardi a poco più di 92 miliardi.

Ancor più importante è l'indicatore della "propensione all'evasione", che misura la percentuale di tasse che lo Stato perde rispetto a quanto dovrebbe incassare. Questa percentuale è calata dal 19,6 per cento al 17 per cento nello stesso periodo. Questo significa, in termini pratici, che l'Italia ha quasi raggiunto con anticipo gli obiettivi di riduzione fissati dal PNRR, dimostrando che la lotta all'evasione sta dando risultati concreti.

Un esempio lampante è quello dell'IVA, l'imposta sul valore aggiunto. L'Italia ha ridotto il suo gap IVA di 22 punti percentuali, avvicinandosi notevolmente alla media europea. Questo successo è il risultato diretto di riforme importanti introdotte negli anni scorsi, come la fatturazione elettronica, che hanno reso più difficile nascondere le transazioni economiche.

IL MITO SMENTITO: RIDURRE L'EVASIONE NON ABBASSA LE TASSE

A fronte di questi progressi nella lotta all'evasione, si scontra un dato amaro che sfata il secondo grande mito italiano: lo slogan "pagare tutti per pagare meno" non trova, purtroppo, fondamento nella realtà dei numeri.

L'evasione è diminuita, ma la pressione fiscale (ovvero la percentuale di tasse sul PIL) per i cittadini onesti è aumentata nello stesso periodo. L'incidenza dell'evasione sul PIL è calata dal 6,5 per cento al 4 per cento, ma il carico fiscale complessivo è salito, passando da circa il 39,9 per cento nel 2001 a quasi il 43 per cento oggi.

Se l'evasione si è ridotta e le tasse sono aumentate, dove sta il problema? La risposta si trova nell'altra voce dei bilanci statali: la spesa pubblica.

LA VERA CAUSA: LA SPESA DELLO STATO

L'analisi del MEF rivela che la spesa pubblica è aumentata costantemente, passando da circa il 47 per cento del PIL a oltre il 50 per cento.

La verità è che il "tesoretto" recuperato dalla lotta all'evasione non è stato utilizzato per alleggerire il carico fiscale dei cittadini onesti (tagliare le aliquote), ma è stato sistematicamente impiegato per finanziare nuove uscite e aumentare le spese dello Stato.

Per questo motivo, la riduzione dell'evasione, pur essendo fondamentale per la giustizia sociale, non è bastata a contrastare l'incremento delle spese statali.

In conclusione, se l'obiettivo è davvero ridurre la pressione fiscale in Italia (che è ormai tra le più alte d'Europa), non basta più concentrarsi solo sull'evasione. Qualsiasi programma credibile deve prevedere una seria e decisa riduzione della spesa pubblica.

Parafrasando l'economista Milton Friedman:
la vera tassa che i cittadini pagano non è stabilita solo da quanto evadono gli altri, ma da quanto spende complessivamente il governo.
È su quel fronte, la riduzione del perimetro dello Stato e della spesa, che si gioca la partita per un'Italia con tasse più leggere.