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Uva e tecnologia: i cambiamenti della viticoltura

 
Uva e tecnologia: i cambiamenti della viticoltura
Redazione

La viticoltura sta vivendo una profonda trasformazione grazie all’uso crescente della tecnologia. Sensori, robot, droni e l’intelligenza artificiale stanno aiutando i produttori di vino a migliorare la qualità dell’uva, risparmiare risorse e ridurre l’impatto sull’ambiente.

Uva e tecnologia: i cambiamenti della viticoltura

Un cambiamento guidato dalla cosiddetta viticoltura di precisione, cioè un insieme di tecniche che permettono di osservare e trattare ogni parte del vigneto in modo mirato. In pratica, si smette di trattare tutto allo stesso modo e si interviene solo dove serve, quando serve. Grazie a sistemi digitali che raccolgono dati tramite satellite, stazioni meteo e sensori nel suolo, si possono creare mappe digitali dello stato di salute delle piante.

Questo permette di capire dove l’uva ha bisogno di più acqua o dove potrebbero comparire malattie. I sistemi più avanzati usano l’AI per analizzare questi dati e suggerire azioni precise, riducendo l’uso di prodotti chimici ed acqua.

Alcuni vigneti italiani hanno già adottato robot per il monitoraggio delle viti. È il caso di VineScout, un robot sviluppato in Spagna che si muove in autonomia tra i filari e raccoglie informazioni sulle piante grazie a sensori e telecamere. È completamente elettrico e può lavorare per due giorni senza sosta. Un altro esempio concreto arriva da Tenute del Cerro, in Umbria e Toscana, dov’è stato utilizzato un sistema di selezione ottica con AI durante la vendemmia 2025. Questo sistema riesce a riconoscere e separare gli acini migliori da quelli da scartare con un livello di precisione del 90%.

Anche in Italia si sperimentano bracci robotici come Frasky, un prototipo mobile che rileva i grappoli con videocamere ad alta definizione e li tratta singolarmente, riducendo l’uso di fitofarmaci e migliorando le condizioni di lavoro. Inoltre, piattaforme digitali come “Vineyard to Glass” integrano diverse fonti di dati - tra cui previsioni del tempo, immagini da drone e dati dal terreno - per guidare le decisioni in vigna, dalla gestione dell’acqua fino al momento migliore per raccogliere.

Queste soluzioni permettono anche di ridurre le emissioni ed ottimizzare i costi. I progetti come Vitinnova, attivi su almeno 80 ettari di vigneto, dimostrano che è possibile applicare queste tecnologie su scala più ampia. Le sfide non mancano: servono investimenti iniziali, competenze nuove e sistemi facili da usare. Ma la direzione è chiara. L’unione tra agricoltura e tecnologia - o smart farming - sta rendendo il lavoro nei vigneti più preciso, sostenibile e produttivo.