Il mare è una delle risorse più importanti del pianeta: collega i Paesi, garantisce scambi commerciali e fornisce energia e cibo. Per questo la difesa marittima è oggi una priorità per molti Stati, che investono sempre più nelle proprie forze navali.
Difesa marittima: quanto si spende e perché conta sempre di più
Nel 2024 gli Stati Uniti hanno speso circa 48,1 miliardi di dollari per nuove unità navali, secondo il Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI). A livello mondiale, il mercato delle navi da guerra e delle unità militari è stato stimato - i dati sono di imarcgroup.com - in 71,1 miliardi di dollari nel 2024.
Il ruolo delle forze navali è fondamentale per proteggere le rotte commerciali, i porti e le infrastrutture sottomarine, come cavi e condutture. La presenza militare in mare serve anche a prevenire conflitti e garantire la libertà di navigazione in aree contese. Secondo un’analisi di McKinsey & Company, il valore del mercato navale globale potrebbe superare i cento miliardi di euro entro il 2033, con una crescita media annua del 5,6%, segno che le flotte del futuro saranno sempre più moderne e tecnologiche.
La crescita degli investimenti non riguarda solo le grandi potenze. Anche Paesi con economie medie stanno potenziando le proprie difese marine, perché il controllo delle acque territoriali è diventato una parte essenziale della sicurezza nazionale. Le minacce non arrivano più solo da navi nemiche, ma anche da droni subacquei, cyberattacchi o sabotaggi di infrastrutture marittime.
La tecnologia ha trasformato il modo di difendere il mare. Le navi moderne sono equipaggiate con radar, sonar, sistemi anti-sottomarino e veicoli autonomi, capaci di operare senza equipaggio. Questo spiega i costi elevati e la necessità di personale altamente specializzato. Un’analisi di Globe Newswire stima che il mercato dei sistemi navali di superficie e delle unità da combattimento crescerà da 470,3 miliardi di dollari nel 2023 a 775,8 miliardi entro il 2033, con un aumento annuo del 5,1%.
Oltre alla difesa, le flotte hanno un ruolo umanitario e ambientale: intervengono nei soccorsi in mare, nella protezione delle coste e nella tutela dell’ambiente marino. Alcuni programmi navali stanno sperimentando navi a basso impatto ambientale, alimentate da combustibili ibridi o da energia rinnovabile.
In un mondo interconnesso, dominare il mare significa proteggere il commercio, le risorse e, in definitiva, la sicurezza collettiva. Di questi temi si parlerà dal 4 al 6 novembre 2025, a Sydney, durante l’Indo Pacific International Maritime Exposition, il più importante evento dell’area Asia-Pacifico dedicato al mondo navale ed alla difesa marittima.