Chi ha negli occhi, con un pizzico di invidia, i sontuosi banchetti nunziali che magari ci sono proposti da trasmissioni televisive o da qualche film intriso di glamour, dovrebbe rivedere i suoi giudizi. Perché, in India, a Thalassery, una citta costiera del Kerala, da sette secoli circa resiste una tradizione che si tramanda nella comunità musulmana dei Mappila e che prevede, tra le sue usanze matrimoniali, la Puyyappla Perukkal che, letta così, non significa granché, ma che nei fatti si traduce in una cerimonia che può durare anche quaranta giorni, che sembrano tanti, che sono in effetti tanti, ma tutti necessari perché alla fine le pietanze che verranno offerte al genero, dalla suocera, toccheranno il numero di 100.
India: un banchetto per il futuro genero che dura 40 giorni, il giusto per gustare 100 pietanze
Thalassery fu, un tempo, uno dei centri importanti, prima per la produzione di cardamomo, pepe e chiodi di garofano, poi per il commercio globale delle spezie. È una città balneare piuttosto modesta che, nei secoli, è stata contesa, per la sua posizione strategica, da portoghesi e olandesi, prima di finire in mano britannica.
Nel tempo, avendo subito le influenze arabe, persiane, olandesi, britanniche e indiane, è diventa una sorte di ''sintesi'' gastronomica dell'India e alcuni dei suoi piatti sono entrati nella tradizione, perché apprezzatissimi.
Tra le tante culture che hanno attraversato la storia gastronomica della città, una delle più importanti è stata quella dei musulmani di Mappila, che hanno portato la Puyyappla Perukkal, di cui i primi riferimenti storici risalgono addirittura al XIII secolo.
Puyyappla Perukkal (che significa "nutrire il genero") vede lo sposo vivere, da ospite d'onore, nella casa della sposa insieme alla sua nuova suocera, mentre lei e altri parenti preparano per lui fino a 100 piatti diversi che raramente si ripetono durante un periodo di 40 giorni. Ogni giorno, la madre della sposa e gli altri anziani gli servono una serie di cibi elaborati preparati sotto la guida di cuochi casalinghi che seguono le regole matriarcali.
Storicamente, ogni famiglia Mappila di Thalassery praticava il Puyyappla Perukkal, perché nella cultura di questa comunità accogliere un genero in famiglia è un segno di grande rispetto, e in tutta l'India il numero 40 è considerato significativo negli eventi della vita e simboleggia la benedizione e la riflessione nella cultura islamica locale. Nel caso in cui la madre della sposa sia deceduta e nell'impossibilità di adempiere al suo ''compito'', il ruolo viene assunto da un'altra delle anziane della comunità.
La ''grande abbuffata'' comincia il giorno dopo del matrimonio, all'alba, quando al novello genero vengono servite pane con un velo di burro chiarificato; frittelle di banana e uova sode. Quindi, a colazione a base di diversi tipi di focacce di farina di riso, pane di riso fritto nel burro chiarificato, abbinati a curry di agnello.
Dopo la colazione, al novello sposo viene concesso di rientrare nella casa dei genitori, per poi tornare in quella dei suoceri dove l'aspettano frittelle salate fritte; banane cotte al vapore e schiacciate ripiene di cocco grattugiato, cardamomo e zucchero e polpette di pollo.
Se vi sembra troppo, pensare che a pranzo e cena, al genero vengono offerti: stufato di grano e pollo con latte di cocco; fili di tuorlo d'uovo dolce in sciroppo di zucchero; pane di riso con vari ripieni; riso crudo con uovo fritto in olio; pane di riso a strati; riso fatto con burro chiarificato e riso e montone. Entro la seconda settimana, gli arrosti di pollo e gli stufati di montone dominano le cene.
Le pietanze sono essenzialmente a base di carne, perché il pesce, originariamente, era considerato un piatto speciale e non veniva servito a meno che lo sposo non pagasse una somma simbolica alla suocera. Stanco di una dieta a base di sola carne, lo sposo dava i soldi alla sposa, che li passava alla madre perché preparasse piatti di pesce. A volte questi soldi vengono tenuti sotto il materasso. Stessa cosa per il tè, con una piccola mossa, quasi simbolica, pagata per ogni pentola preparata.
La tradizione vuole che i matrimoni tradizionali di Mappila siano privati, ma ora, visto l'interesse che circonda questa occasione, i turisti possono parteciparvi.