Lo zoliflodacina, farmaco assunto in un’unica compressa, si dimostra efficace quanto la terapia standard a base di ceftriaxone e azitromicina e potrebbe diventare un’arma chiave contro le infezioni sessualmente trasmesse resistenti agli antibiotici.
Un’unica compressa per fermare la gonorrea resistente
Un’unica dose orale al posto della combinazione di due antibiotici, con un’efficacia sovrapponibile e la possibilità di contenere la diffusione della gonorrea resistente agli antibiotici. È la novità che arriva dalle pagine di The Lancet, dove è stato pubblicato uno studio clinico di fase 3 dedicato a un nuovo farmaco, la zoliflodacina, sviluppato come terapia innovativa contro una delle infezioni sessualmente trasmesse più diffuse e più difficili da trattare.
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la gonorrea colpisce ogni anno oltre 82 milioni di persone nel mondo. Ma la crescente resistenza agli antibiotici dei batteri che la causano – Neisseria gonorrhoeae – sta riducendo l’efficacia delle terapie disponibili e preoccupa seriamente la comunità scientifica e i sistemi sanitari.
In questo contesto, i risultati dello studio sulla zoliflodacina vengono letti come una possibile svolta per la salute pubblica globale.
Lo studio: zoliflodacina contro la terapia standard
Il trial internazionale, randomizzato e controllato, ha coinvolto oltre 900 persone in cinque Paesi – Stati Uniti, Sudafrica, Thailandia, Belgio e Paesi Bassi – arruolate con diagnosi di gonorrea.
I partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi:
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un gruppo trattato con la nuova compressa orale di zoliflodacina in singola dose
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un gruppo trattato con la terapia standard, composta da
La notizia chiave è che la nuova molecola si è dimostrata altrettanto efficace della terapia combinata attualmente raccomandata: la zoliflodacina ha curato oltre il 90% delle infezioni a livello genitale, una percentuale in linea con gli esiti ottenuti con ceftriaxone più azitromicina.
Sicurezza e tollerabilità: profilo favorevole
Un altro dato importante riguarda il profilo di sicurezza del farmaco.
La zoliflodacina è stata ben tollerata:
Questo elemento rafforza il potenziale del farmaco come nuova opzione terapeutica per la gonorrea, soprattutto in contesti dove l’accesso alle cure è complesso e la gestione delle iniezioni intramuscolari non è sempre agevole.
Perché serve un nuovo antibiotico contro la gonorrea
Negli ultimi anni, i ceppi di Neisseria gonorrhoeae hanno mostrato una capacità crescente di sviluppare resistenze ai principali antibiotici utilizzati, inclusi quelli di ultima generazione.
La conseguenza è duplice:
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per i singoli pazienti aumenta il rischio di complicanze:
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infertilità,
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dolore pelvico cronico,
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infezioni sistemiche
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per la collettività cresce il pericolo di una diffusione incontrollata di ceppi resistenti, difficili da trattare e da contenere
Un farmaco innovativo, efficace e somministrabile per via orale in singola dose, come la zoliflodacina, potrebbe:
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semplificare i protocolli terapeutici
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favorire l’aderenza alle cure (una sola compressa anziché combinazioni iniettive e orali)
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contribuire a rallentare la corsa della resistenza antimicrobica, introducendo una nuova classe di antibiotici attivi sulla gonorrea
Verso l’approvazione: il ruolo della FDA
La zoliflodacina è ora in attesa di approvazione da parte della Food and Drug Administration (FDA) statunitense.
Se il via libera arriverà, il farmaco potrebbe:
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rafforzare le strategie globali di controllo della gonorrea resistente
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rendere la terapia più accessibile anche nei contesti a risorse limitate, dove le iniezioni sono più difficili da gestire
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supportare modelli di assistenza territorializzata e community-based, facilitando programmi di screening e trattamento rapido, specie tra i giovani adulti e le popolazioni più vulnerabili
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contribuire indirettamente alla tutela della salute riproduttiva, soprattutto di donne e persone in età fertile
La pubblicazione su The Lancet, una delle riviste mediche più autorevoli al mondo, e la natura peer-reviewed e randomizzata dello studio, conferiscono ulteriore solidità a questi risultati, che ora attendono il passaggio decisivo delle autorità regolatorie.
Un tassello in più nella lotta alle infezioni sessualmente trasmesse
La gonorrea non è solo una infezione sessualmente trasmessa tra le più frequenti: è anche un indicatore delle fragilità dei sistemi sanitari di fronte alla resistenza antimicrobica. La possibile introduzione della zoliflodacina nella pratica clinica rappresenterebbe un tassello in più nella costruzione di un arsenale terapeutico aggiornato, capace di rispondere alle sfide del presente.
In attesa dell’esito delle procedure regolatorie, il messaggio che arriva dalla ricerca è chiaro: la risposta all’antibiotico-resistenza passa non solo dall’uso appropriato dei farmaci esistenti, ma anche dall’investimento in nuove molecole, accessibili e facilmente somministrabili, che possano fare la differenza nella vita di milioni di persone.