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IL DEBITO GIAPPONESE METTE A RISCHIO LA STABILITÀ GLOBALE

 
IL DEBITO GIAPPONESE METTE A RISCHIO LA STABILITÀ GLOBALE

Wall Street lancia l’allarme: il Giappone rischia una crisi del debito. Rialzo dei tassi e fine del carry trade potrebbero innescare un effetto domino globale

Un monito da Wall Street indica che l'aumento dei tassi sui titoli di Stato giapponesi potrebbe scatenare un "armageddon" finanziario, con effetti a cascata anche sugli Stati Uniti. Un influente analista finanziario di Wall Street ha lanciato un grave avvertimento: se i tassi di interesse sui titoli di Stato giapponesi dovessero continuare a salire, i mercati finanziari globali potrebbero affrontare una crisi senza precedenti. Questo scenario apocalittico, o "armageddon" come viene definito, solleva interrogativi cruciali sulla stabilità economica del Giappone e sulle sue possibili ripercussioni negli Stati Uniti, in un contesto di crescente bolla globale del debito sovrano.

Il debito giapponese: un gigante in bilico

Il Giappone si confronta da anni con un debito pubblico gigantesco, che ha toccato il 260% del suo PIL. La Banca Centrale Giapponese (BOJ) ha avuto un ruolo fondamentale, fungendo da "compratore di ultima istanza" e detenendo oltre la metà di tutti i titoli di Stato. Questa strategia ha permesso al Giappone di gestire un indebitamento elevato per lungo tempo, mantenendo l'inflazione sotto controllo e garantendo una certa stabilità nel mercato del debito. Tuttavia, il quadro sta cambiando. Il valore dello yen è in caduta libera, rendendo più costose le importazioni per l'economia giapponese. Allo stesso tempo, i rendimenti dei titoli di Stato giapponesi stanno aumentando, un segnale chiaro che gli investitori stanno ritirando i propri capitali da questa classe di asset. Quando i rendimenti salgono, il valore delle obbligazioni scende, causando perdite per chi le detiene.

Un problema globale, non solo giapponese

La situazione del Giappone non è un caso isolato. Un recente studio del Fondo Monetario Internazionale (FMI) rivela che le economie più indebitate sono anche quelle che stanno accumulando nuovo debito più rapidamente. Queste nazioni, spesso sviluppate, finanziano importanti. sistemi di welfare e stimoli alla crescita attraverso un deficit pubblico elevato, ossia spendendo più di quanto incassano. Mentre l'Europa, grazie a regole di bilancio più stringenti, ha mantenuto un debito più sotto controllo, paesi come gli Stati Uniti e il Giappone mostrano deficit significativi, ben oltre le soglie considerate prudenti.

Tre motivi per un allarme attuale

L'attenzione sul debito giapponese, pur essendo elevato da tempo, è massima per tre ragioni principali: Riduzione del Quantitative Easing (QE): In passato, la BOJ interveniva per mantenere bassi i rendimenti dei titoli di Stato. Ora che sta riducendo questi acquisti, viene meno il sostegno principale, e i rendimenti sono destinati a salire, rendendo il debito più costoso per il Giappone.

Impennata del trentennale: Il rendimento del titolo di Stato giapponese a 30 anni ha raggiunto il 3,16%, un livello che non si vedeva da oltre 25 anni. Questo indica una minore domanda da parte degli investitori e suggerisce che la fiducia nella capacità della BOJ di controllare la situazione sta diminuendo. Impatto sul "Carry Trade": Il Carry Trade è una strategia finanziaria in cui si prende denaro in prestito in paesi con tassi bassi (come il Giappone) per investirlo in paesi con tassi più alti. L'efficacia di questa operazione dipende dalla stabilità del cambio e dai tassi bassi nel paese di prestito. Oggi, però, entrambe queste condizioni stanno svanendo: lo yen si sta rafforzando e i tassi giapponesi sono diventati positivi.

Il rischio del "Carry Trade Unwind"

Questo scenario innesca il cosiddetto "Carry Trade Unwind", l'inversione del processo. Molti investitori stanno chiudendo le loro posizioni speculative, vendendo asset acquistati con il debito giapponese (come i titoli di Stato americani) e ripagando i prestiti in yen. Questa massiccia chiusura può causare shock improvvisi sui mercati valutari e un forte deprezzamento delle classi di investimento coinvolte. Il rischio maggiore è un effetto domino globale. Poiché i titoli di Stato americani sono stati ampiamente acquistati tramite il carry trade, una loro vendita massiccia potrebbe destabilizzare il mercato obbligazionario statunitense, già sotto pressione.

Prossimi sviluppi

La potenziale esplosione dei rendimenti dei titoli di Stato giapponesi, rendendo il carry trade non più conveniente, avrà un impatto significativo sul mercato obbligazionario americano. In un periodo in cui anche le obbligazioni, considerate tradizionalmente "sicure", mostrano vulnerabilità e il mercato azionario (soprattutto quello tecnologico) sembra sopravvalutato, la ricerca di alternative sicure diventa fondamentale.

Cosa aspettarsi e come prepararsi

Di fronte a scenari finanziari sempre più complessi, dove anche asset tradizionalmente considerati "sicuri" come i titoli di Stato mostrano nuove fragilità e i mercati azionari viaggiano su quotazioni elevate, la necessità di strategie di investimento prudenti e diversificate diventa cruciale. Gli occhi degli analisti restano puntati sul Giappone, in attesa di capire se la sua crisi del debito innescherà un vero e proprio "effetto domino" globale. Nel frattempo, per gli investitori, diventa fondamentale informarsi e, se necessario, consultare esperti per navigare queste acque turbolente. La consapevolezza dei rischi è il primo passo per proteggere i propri risparmi.

Redazione