Dal 1° agosto Trump imporrà dazi fino al 50% su partner come UE, Canada e Giappone. Rischio rincari sui beni di consumo e 2.400$ in più a famiglia
Il presidente Donald Trump, come è ormai risaputo, è pronto a imporre dazi fino al 50% su dozzine di Paesi la partire dal primo agosto, compresi i principali partner commerciali come Canada, Messico, Giappone e Unione Europea. Sempre che non faccia l'ennesima inversione a u, come quelle alle quali ci ha abituato sin dal giorno del suo insediamento, tra annunci e repentini dietro-front.
I prelievi aumenterebbero drasticamente la politica tariffaria degli Stati Uniti e minaccerebbero di aumentare i prezzi dei beni di uso quotidiano che vanno dal caffè alle scarpe. Trump ha ritardato le cosiddette "tariffe reciproche" ad aprile, promettendo di concludere circa 90 accordi commerciali in 90 giorni. Affermazione che è rimasta tale, non avendo l'Amministrazione raggiunto nemmeno un decimo del target trumpiano.
Tariffe fino al 50%: ecco la tabella delle nuove imposte doganali
La tabella degli aumenti recita: una tariffa del 50% sul Brasile, una del 35% sul Canada, una del 30% sull'UE e sul Messico e del 25% su Giappone e Corea del Sud. Ognuno di questi Paesi o blocchi è tra i principali esportatori di merci negli Stati Uniti.
Anche i partner commerciali più piccoli dovranno affrontare i dazi. La Cambogia e il Bangladesh, due fonti chiave di importazioni di abbigliamento, dovranno affrontare tariffe rispettivamente del 36% e del 35%. Le tariffe assomigliano ai prelievi che sono stati imposti a più di 90 paesi il 2 aprile. Queste tariffe reciproche sono state ritardate poche ore dopo la loro entrata in vigore, quando il mercato azionario ha reagito con la peggiore performance giornaliera dalla pandemia di COVID-19.
Cosa dice il Segretario al Commercio: la scadenza resta “dura”
Una domanda che si pongono in molti è se Trump potrebbe ritardare la scadenza dei dazi del primo agosto? Il segretario di Stato al Commercio Howard Lutnick, dopo avere definito la data come una "scadenza difficile", ha detto che ''le nuove tariffe entreranno in vigore", pur riconoscendo la possibilità di continuare i negoziati: "Nulla impedisce ai Paesi di parlare con noi dopo il 1° agosto".
Dazi e inflazione: quanto costeranno davvero alle famiglie
Gli aumenti dei prezzi potrebbero colpire caffè, scarpe, elettrodomestici e una serie di altri prodotti se ulteriori tariffe entreranno in vigore , dicono gli analisti, dal momento che in genere, gli importatori trasferiscono ai consumatori una parte dell'onere fiscale legato ai dazi sotto forma di aumenti dei prezzi. Si prevede che le tariffe proposte finora da Trump costeranno a una famiglia media altri 2.400 dollari quest'anno, secondo quanto rilevato dallo Yale Budget Lab all'inizio di questo mese.
Le tariffe del 50% proposte da Trump sul rame potrebbero aumentare i prezzi di una serie di beni, che vanno dagli infissi per la casa ai veicoli elettrici, hanno detto in precedenza gli analisti. Trump ha ridotto alcune delle sue tariffe più elevate nelle ultime settimane, mentre un'altra serie di tariffe rimane in un limbo legale a seguito di un paio di sentenze della corte federale a maggio, anche se per ora le tasse rimangono in vigore.
Canada, Messico e USMCA: ci sono eccezioni?
Il mese scorso, un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina ha ridotto le tariffe tra le due maggiori economie del mondo. Tuttavia, una tariffa generale del 10% si applica a quasi tutte le importazioni statunitensi, ad eccezione di semiconduttori, prodotti farmaceutici e alcuni altri articoli. Trump ha anche imposto una tariffa del 50% su acciaio e alluminio. Le merci provenienti dal Messico e dal Canada sono soggette a tariffe del 25%, sebbene la misura escluda i prodotti coperti dall'accordo Stati Uniti-Messico-Canada, o USMCA.
Redazione