Stati Uniti e Unione Europea, in un freddo pomeriggio scozzese, hanno siglato un accordo commerciale presentato come "il più grande della storia", anche se i suoi dettagli non sono ancora del tutto chiari. Ma già si può iniziare a tracciare un bilancio: chi ci ha guadagnato e chi ci ha perso?
Vincitori: Trump, mercati ed energia USA
Un vincitore certo è Donald Trump, che secondo la maggior parte dei commentatori ha tratto i maggiori benefici. L’accordo, infatti, che potrebbe portare a un calo dello 0,5% del PIL dell’UE, garantirà decine di miliardi di dollari agli Stati Uniti grazie alle nuove tasse di importazione.
Potrebbe però essere un entusiasmo di breve periodo, quello sbandierato da Trump, se una serie di dati economici attesi a breve dovessero mostrare che il suo radicale rimodellamento dell'economia statunitense si sta ritorcendo contro.
Chi perderà sicuramente sarà il consumatore americano, già alle prese con l’aumento del costo della vita, che dovrà ora sostenere anche l’onere delle nuove tariffe sulle merci importate dall’UE.
Le tariffe sono tasse addebitate su beni acquistati da altri Paesi. Una tariffa del 15% su un prodotto da 100 dollari significa un costo totale di 115 dollari per l’importatore.
Anche i mercati finanziari hanno registrato robusti aumenti, ritenendo l’accordo un indice di stabilità, mentre a pagarne le conseguenze sembra essere la solidarietà europea.
Un’Europa divisa e sotto pressione
L'accordo dovrà essere firmato da tutti i 27 membri dell’UE, ognuno con interessi commerciali diversi. Alcuni Paesi hanno accolto con cautela l’intesa, altri sono stati critici, suggerendo divisioni interne proprio mentre l’Unione affronta anche la crisi ucraina.
“È un giorno buio quando un'alleanza di popoli liberi, riuniti per affermare i loro valori comuni e per difendere i loro interessi comuni, si rassegna alla sottomissione”, ha detto il primo ministro francese François Bayrou.
Il leader ungherese Viktor Orban è stato ancora più diretto: “Trump ha mangiato von der Leyen a colazione”.
Auto: champagne per gli USA, lacrime per la Germania
Nella casella dei perdenti finiscono le case automobilistiche tedesche. I dazi sulle auto UE importate negli USA passano dal 27,5% al 15%, ma ciò rappresenta comunque una perdita miliardaria per la Germania.
“Un tasso del 15% costerebbe miliardi all’industria automobilistica tedesca ogni anno”, ha dichiarato l’associazione VDA.
Il cancelliere Friedrich Merz ha accolto con favore il nuovo patto, ma ha ammesso che avrebbe preferito un ulteriore allentamento del commercio transatlantico.
Al contrario, le case automobilistiche americane potrebbero godere di vantaggi competitivi: l’UE ha abbassato la propria tariffa sulle auto USA dal 10% al 2,5%. In teoria, ciò potrebbe favorire le vendite statunitensi in Europa.
Tuttavia, la produzione delocalizzata in Canada e Messico rischia di penalizzare le auto USA, che rientrando negli Stati Uniti subiscono dazi interni del 25%, superiori a quelli imposti all’UE.
Farmaci europei: incertezza e rischio tariffe
L’industria farmaceutica europea è tra i grandi sconfitti. Le posizioni divergenti di Trump e von der Leyen alimentano confusione sull’inclusione dei farmaci nell’accordo.
Trump ha dichiarato che i farmaci non sono inclusi nell’intesa, mentre von der Leyen sostiene il contrario.
Entrambe le ipotesi rappresentano una delusione per il settore, che sperava in un’esenzione totale dalle tariffe. Paesi come Danimarca e Irlanda, grandi esportatori di farmaci come l’Ozempic, temono effetti dannosi sulle vendite verso gli USA.
L’energia statunitense conquista l’Europa
Un altro settore che celebra è quello energetico americano. Trump ha dichiarato che l’UE acquisterà 750 miliardi di dollari di energia statunitense, rafforzando la dipendenza europea dal GNL, petrolio e combustibili nucleari USA.
“Sostituiremo il gas e il petrolio russi con acquisti significativi di GNL, petrolio e combustibili nucleari statunitensi”, ha annunciato von der Leyen.
Aeronautica: dazi azzerati su entrambe le sponde
A beneficiare dell’accordo anche il settore aeronautico, da entrambe le parti dell’Atlantico. L’intesa prevede zero dazi su aeromobili, componenti, alcuni prodotti chimici e agricoli.
von der Leyen ha dichiarato che “l’UE spera di ottenere più accordi ‘zero per zero’, in particolare per vini e liquori, nei prossimi giorni”.
Un bilancio misto
L’accordo commerciale USA-UE promette stabilità sui mercati, ma porta vantaggi asimmetrici. Gli Stati Uniti incassano dazi, energia e nuove aperture commerciali. L’UE guadagna qualche tregua tariffaria, ma cede terreno in settori chiave come auto e farmaci, mostrando crepe nella coesione interna.