• Non è solo luce e gas, è l'energia di casa tua.
  • Un museo. Quattro Sedi. IntesaSanPaolo
  • La piattaforma di wealth planning
  • Italpress Agenzia di stampa

Bandiera Verde Cia, premiata l’agricoltura eroica e motore (misconosciuto) di sviluppo

 
Bandiera Verde Cia, premiata l’agricoltura eroica e motore (misconosciuto) di sviluppo
di Tuccio Risi

Un podere nel borgo, Simignano in Toscana, risalente al tredicesimo secolo, che deve la sua sopravvivenza a circa trenta abitanti e alla stessa fattoria, anche agriturismo, che lo ha riportato alla luce attraverso tre generazioni, ispirate da nonno Giuseppe, il “salvatore della cinta senese”.

Un allevamento e quattrocento protagoniste: vacche Frisona, Brown e Angler. Tutte con un nome e, soprattutto, una missione: il Parmigiano Reggiano, fatto a regola d’arte a Gattatico, in Emilia-Romagna, da un’azienda esemplare nella produzione a ciclo completo, dalla stalla al caseificio.

E poi Eva e Ruben, poco più che ventenni, dalla città in malga Cuar, a Trasaghis, Friuli-Venezia Giulia, e la loro scelta per il bio, l’alpeggio e l’accoglienza in alta quota.

Queste, e altre ancora, storie di concreta e brillante agricoltura, quella premiata alla ventitreesima edizione di Bandiera Verde Cia, tenuta a Montecitorio, organizzata da Cia – Agricoltori Italiani, la confederazione creata da Giuseppe Avolio e presieduta da Cristiano Fini.

In questa occasione, sul podio sono saliti la tempra dei mezzadri, oggi imprenditori agricoli; il ricambio generazionale come vantaggio competitivo, specie nelle aree interne; il binomio sostenibilità e innovazione per livelli qualitativi altissimi e un Made in Italy senza eguali; la multifunzionalità, rivoluzione gentile che con l’agricoltura ha sostenuto e dato propulsione a settori cardine dell’Italia, dal turismo ai servizi essenziali. Risorse altamente competitive, eppure non sufficientemente redditizie – accusa la Cia - per un settore che ottiene ancora la quota minore del valore finale del prodotto. Basti pensare che la filiera agroalimentare, da 621 miliardi di fatturato, incide tra il 15 e il 19% sul Pil nazionale, mentre l’agricoltura si attesta poco oltre il 2%.

A rappresentare i ‘campioni’ dell’agricoltura nazionale prima tra tutti la “Società agricola dall’Aglio”, quest’anno Bandiera Verde Gold per essere diventata una delle principali espressioni della filiera produttiva del formaggio Made in Italy, fedele alla tradizione del Parmigiano Reggiano in Emilia-Romagna, facendo spazio alla tecnologia, prestando attenzione al benessere animale e alla qualità del prodotto che arriva sulle nostre tavole.

Per la Confederazione, il valore dell’agricoltura italiana è radicato e diffuso, a pieno titolo anche nei premi extra-aziendali: dall’Agri-Press a Terra&Gusto (sezione tematica dell’agenzia di stampa nazionale Ansa, presidio giornalistico importantissimo sui temi del comparto agricolo, agroalimentare e ambientale) all’Agri-School, andato all’Istituto tecnico tecnologico “Rocco Scotellaro” che a Villa d’Agri, in Basilicata, promuove un modello formativo basato su innovazione, sostenibilità e legame con il territorio. Dall’Agri-Park (riconosciuto al Parco Nazionale Alta Murgia, in Puglia, già Geoparco Mondiale Unesco 2025) all’Agri-Folk, assegnato alla “Festa della Madonna dell’Incoronata” di Magliano, in provincia di Campobasso, famosa per la Treccia di Santa Croce, formaggio che, in terra molisana, è tradizione, sapere di antichi pastori, simbolo e rito. A “Un passo dal cielo”, serie tv Rai in otto stagioni, testimone di una montagna da amare e rispettare, è andato l’Agri-Cinema 2025.

Tra i Comuni premiati quest’anno Fabriano, nelle Marche, la storica capitale della carta, città creativa Unesco. A Fossacesia, in Abruzzo, per la Fondazione “Teatro degli Ulivi”, va l’Agri-Culture per aver portato in un sito agricolo uno scenario culturale. Premi speciali a Fontanafredda, pioniera nell’innovazione vinicola; alla Comunità della Guedrara, progetto di vita e lavoro a Sestola, in provincia di Modena; all’associazione ADA Malore, attiva in Albania e anello fondamentale del progetto RurAlbania.

Bandiera Verde 2025 va simbolicamente – ha sottolineato il presidente Finia quel valore non ancora sufficientemente riconosciuto all’agricoltura. Il nostro premio è l’occasione necessaria per riaffermare, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che la filiera agroalimentare inizia nei campi e gli deve buona parte del risultato.”