Comunicazione decentralizzata, crittografia e resistenza alla censura: la nuova app del co-fondatore di Twitter punta a rivoluzionare il modo in cui ci connettiamo
È destinata a far parlare di sé la nuova creatura di Jack Dorsey, co-fondatore di Twitter, che ha annunciato il lancio di Bitchat, una rivoluzionaria app di messaggistica. La novità non sta solo nel nome provocatorio, ma soprattutto nella tecnologia e nella filosofia che la sostiene: un sistema peer-to-peer completamente decentralizzato, basato su Bluetooth e, presto, anche su WiFi Direct.
Messaggi effimeri, crittografati e senza rete
Bitchat è progettata per funzionare senza account, numeri di telefono o server centrali. Le comunicazioni avvengono direttamente tra dispositivi vicini, sfruttando reti mesh via Bluetooth. Questo significa che i messaggi sono crittografati, temporanei e archiviati esclusivamente sul dispositivo dell’utente, senza passare da alcuna infrastruttura centralizzata.
“Un esperimento personale su reti mesh Bluetooth, modelli di relay e store and forward, modelli di crittografia dei messaggi e altre cose”, ha scritto Dorsey in un post su X, sottolineando la portata sperimentale ma ambiziosa del progetto.
Una rete che cresce mentre ci muoviamo
Il funzionamento è innovativo: mentre gli utenti si spostano nello spazio fisico, i loro smartphone creano cluster locali tramite Bluetooth. I messaggi si propagano da un dispositivo all’altro, potendo così raggiungere utenti anche fuori dal raggio d’azione diretto. Alcuni telefoni fungono da “bridge”, collegando cluster differenti e espandendo la rete anche in ambienti privi di copertura Wi-Fi o cellulare.
Un aggiornamento futuro introdurrà anche il supporto al WiFi Direct, rendendo le comunicazioni più veloci e ampie.
Privacy al centro: nessun tracciamento, nessun server
In netto contrasto con piattaforme come WhatsApp o Messenger – che raccolgono dati personali e operano tramite infrastrutture centralizzate – Bitchat non richiede identificatori, non crea profili e non memorizza alcun dato personale. Tutto si svolge localmente, con messaggi che scompaiono per impostazione predefinita, rispettando la volontà di Dorsey di promuovere strumenti che tutelano la privacy e resistono alla censura.
Lezione da Hong Kong: comunicare anche senza Internet
Bitchat si ispira in parte alle app Bluetooth utilizzate durante le proteste di Hong Kong del 2019, quando Internet veniva spesso bloccato. L’app consente di rimanere connessi anche in condizioni di blackout digitale, offrendo una soluzione efficace per superare blocchi, sorveglianza e restrizioni.
Sono previste anche chat di gruppo opzionali, chiamate “stanze”, proteggibili tramite password e identificabili con hashtag. Inoltre, la funzione di “store and forward” permette di recapitare i messaggi anche a utenti temporaneamente offline.
Con Bitchat, Jack Dorsey rilancia la sua visione di una comunicazione davvero libera, decentralizzata e sicura, riportando il controllo delle conversazioni nelle mani degli utenti. Una risposta decisa ai colossi del tech e un passo avanti verso un futuro dove la privacy non è un’opzione, ma una condizione di partenza.
Redazione