Il 29 luglio scorso, all’Università Vanvitelli, durante un convegno, il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha manifestato le sue preoccupazioni riguardo la situazione dei fondi da stanziare alla Regione.
Il direttore del Dipartimento della Prevenzione, la ginecologa Maria Rosaria Campitiello, alla quale era rivolto il discorso del Presidente, e poi il Ministro Orazio Schillaci, hanno cercato di chiarire la situazione, che ha avuto sviluppi significativi ieri 4 agosto.
Il Presidente De Luca avrebbe richiesto fondi per la Sanità, i quali sono stati approvati dal Ministero dell’Economia. Successivamente però non c’è stato il via libera vincolante del Ministero della Salute, che ha evidenziato il mancato raggiungimento di due parametri sui venti richiesti: il numero di posti letto nelle residenze per anziani e gli screening oncologici.
Invece, tra le richieste attese, ci sono ad esempio la chiusura dei punti nascita con meno di cinquecento parti l'anno e dei laboratori di analisi con meno di duecentomila prestazioni annue.
Il Presidente De Luca ha manifestato come, secondo lui, i parametri non segnalerebbero mancanze gravi e sarebbero in linea con le altre Regioni italiane, che invece riceverebbero i fondi richiesti dal Piano di Rientro sanitario, bocciato dal Ministero della Salute.
Secondo De Luca, la Regione Campania chiuderebbe da tredici anni il bilancio in attivo (come in Italia accadrebbe soltanto in Lombardia, Veneto e Marche), ma, essendo ancora sotto piano di rientro sanitario, percepirebbe almeno duecento milioni di euro in meno ogni anno dal Fondo di riparto nazionale.
De Luca chiede che la Regione riceva fondi che altre Regioni in passivo (come, ad esempio, la Toscana e il Piemonte) riceverebbero.