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Trump chiude l'aiuto online per i giovani queer che guardano al suicidio come soluzione dei loro problemi

 
Trump chiude l'aiuto online per i giovani queer che guardano al suicidio come soluzione dei loro problemi

L’Amministrazione Trump chiude il programma di supporto psicologico del 988 dedicato ai giovani LGBTQ: crescono le proteste da attivisti, politici e Stati come la California.

Chiusa la hotline LGBTQ per i giovani: la decisione dell’Amministrazione Trump scatena proteste bipartisan

Un ordine esecutivo, simile alle ormai decine e decine che punteggiano l'attività dell’Amministrazione Trump, ma quello con cui è stato chiuso il servizio online che dava supporto ai giovani con problemi di identità sessuale è una notizia diversa. Diversa perché sembra essere dettata dalla volontà di “normalizzare” una condizione che, invece, anno dopo anno, porta al suicidio molti ragazzi incapaci di sopportare un disagio profondo e totalizzante.

La decisione di chiudere il programma LGBTQ Youth Specialized Services del 988 Suicide & Crisis Lifeline, che offriva ai chiamanti di età inferiore ai 25 anni la possibilità di parlare con consulenti formati in ambito LGBTQ, è stata ufficializzata ieri sera.

La rimozione del supporto dedicato ai giovani LGBTQ

Il provvedimento non è giunto inatteso, poiché già in giugno l’agenzia federale Substance Abuse and Mental Health Services Administration (SAMHSA) aveva dichiarato che “non avrebbe più isolato i servizi per giovani LGB+” – rimuovendo in particolare la “T” che rappresenta la comunità transgender – e che si sarebbe invece “concentrata sull’assistenza a tutti coloro che cercano aiuto”.

Quindi, non più un supporto mirato per i giovani queer, ma un’assistenza generalizzata, come se i problemi di salute mentale fossero gli stessi per tutti. Come se un solo esperto, al netto della sua formazione, potesse affrontare tematiche estremamente diverse, come il malessere dei veterani e il tormento identitario dei giovani LGBTQ+.

Chiunque contatti la 988 Lifeline continuerà ad avere accesso a consulenti di crisi qualificati, attenti e culturalmente competenti”, ha dichiarato l’agenzia all’epoca, “che possono aiutare in caso di crisi suicide, abuso di sostanze, problemi di salute mentale o qualsiasi altro tipo di disagio emotivo”.

Il contesto: una linea vitale aperta nel 2022

Il numero verde 988 per la prevenzione del suicidio è stato lanciato nel luglio 2022, due anni dopo la firma del National Suicide Hotline Designation Act da parte del presidente Donald Trump, che ha reso il 988 il numero nazionale per le emergenze psicologiche.

La legge, sostenuta sia da repubblicani che da democratici, ha sottolineato che i giovani LGBTQ+ hanno una probabilità quattro volte maggiore di pensare al suicidio rispetto ai loro coetanei, e che dunque l’agenzia “deve essere attrezzata per fornire risorse specializzate” a popolazioni ad alto rischio, come i giovani queer.

Considerazioni oggi cancellate, anche per “alchimie contabili” del bilancio federale.

Una chiusura che colpisce quasi 1,5 milioni di utenti

La hotline specializzata LGBTQ+ era stata lanciata nell’ottobre 2022 come programma pilota, ricevendo tra i 29,7 e i 33 milioni di dollari all’anno. Conosciuta anche come “opzione Premi 3”, consentiva a chi chiamava il 988 di essere messo in contatto con un consulente qualificato LGBTQ. Era anche possibile inviare un SMS con la parola “PRIDE”.

Secondo i dati ufficiali, quasi 1,5 milioni di contatti sono stati indirizzati al servizio LGBTQ dal lancio.

All’inizio era The Trevor Project, una delle principali organizzazioni per la prevenzione del suicidio tra i giovani LGBTQ, l’unico fornitore del servizio. In seguito, altri sei fornitori si sono aggiunti alla rete.

La denuncia del Trevor Project: “Scelta pericolosa”

Jaymes Black, CEO del Trevor Project, ha definito la chiusura del servizio “incomprensibile”, affermando che la seconda Amministrazione Trumpha preso la pericolosa decisione di giocare con la vita reale dei giovani. Il programma di servizi specializzati della 988 Lifeline è stato creato per offrire agli americani a più alto rischio di suicidio, inclusi veterani e giovani LGBTQ+, un’assistenza basata sulle migliori pratiche, che risponda alle esigenze specifiche di queste popolazioni”.

Paradossalmente, la linea per i veterani e i militari in servizio resterà attiva, mentre viene eliminata quella dedicata ai giovani queer.

Una protesta bipartisan

La reazione politica non è arrivata solo dai Democratici. Giovedì, in una conferenza stampa al Campidoglio, il deputato repubblicano Mike Lawler si è unito a diversi colleghi democratici per criticare la chiusura del programma: “Questa ancora di salvezza ha fornito aiuto, ha salvato vite, ha messo in contatto i giovani con professionisti qualificati che capiscono cosa stanno attraversando”, ha detto Lawler. “Tagliare un programma che funziona, che risponde a un bisogno reale e crescente, non ha senso”.

Anche singoli Stati si stanno mobilitando. La California, per bocca del governatore Gavin Newsom, ha annunciato che fornirà esperti al Trevor Project, per garantire la continuità del servizio sul territorio statale.

Redazione