Tra estetica vintage, social network e consumismo, i ragazzi della Gen Z trasformano lo stile in una performance quotidiana.
La cosiddetta Generazione Z sfoggia un nuovo modo di esprimersi attraverso la moda e lo stile. Si chiama “performative male”, un fenomeno che riguarda in particolare i ragazzi e il loro modo di costruire l’immagine sociale con attenzione quasi teatrale. Non conta tanto l’autenticità, quanto la capacità di apparire, soprattutto sui social network.
Moda come performance
Il “performative male” è un giovane che adotta uno stile curato e ben definito, spesso ispirato a un’estetica vintage e nostalgica, con un intento preciso: ottenere approvazione e visibilità su Instagram e TikTok. L’abbigliamento non è solo un accessorio, ma diventa uno strumento di comunicazione, un linguaggio attraverso il quale raccontare sé stessi e sentirsi parte di un gruppo.
I tratti distintivi
Questa tendenza si manifesta con scelte precise:
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abiti dai colori tenui,
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accessori selezionati nei minimi dettagli,
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attenzione a essere “instagrammabili”,
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interesse per letteratura, musica e cultura classica,
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un’apparenza di lusso estetico spesso non supportata da un reale benessere economico.
Identità e consumismo
Il “performative male” non è solo moda, ma anche una forma di consumismo giovanile. I ragazzi acquistano oggetti e abiti non solo per uso personale, ma per alimentare un’immagine di status e successo, a volte andando oltre le proprie possibilità economiche.
Questo fenomeno riflette la condizione di una generazione cresciuta in un mondo iperconnesso e sovraccarico di informazioni, in cui l’identità personale è spesso mediata dai social.
Tra sperimentazione e ansia sociale
Il lato positivo è che il “performative male” offre ai giovani uno spazio di sperimentazione e di espressione. Ma dall’altro lato può generare ansia e insoddisfazione, poiché l’immagine mostrata online non sempre coincide con la persona autentica.
Un trend globale
Nato negli Stati Uniti, il fenomeno si sta diffondendo in Europa e in Italia, dove i social giocano un ruolo crescente nella vita quotidiana dei ragazzi. Il “performative male” si conferma quindi come un trend globale, che intreccia moda, identità e consumismo.