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Giotto e la perfezione della bellezza

 
Giotto e la perfezione della bellezza
Redazione

Tra le storie che circondano la vita del precursore del Rinascimento, il pittore fiorentino Giotto di Bondone - compresa quella di essere in origine un pastore, scoperto da Cimabue mentre disegna una pecora sulla roccia - c’è quella del suo cerchio perfetto disegnato a mano libera. Secondo la tradizione, Giotto dimostrò la sua abilità davanti ad un emissario del papa, tracciando un cerchio così preciso da sembrare fatto con il compasso.

La perfezione della bellezza

La leggenda racconta che il pontefice Bonifacio VIII inviò un messaggero a cercare un pittore capace di soddisfare un’importante commissione. Giotto, senza strumenti, tracciò una circonferenza perfetta su un foglio o una tela, dimostrando una tecnica eccezionale e conquistando l’approvazione dell’inviato. Da allora l’espressione perfetto come l’O di Giotto è diventata proverbiale, per indicare qualcosa di impeccabile.

Pur essendo probabilmente leggenda, il racconto sintetizza l’immagine di Giotto come artista innovativo e rivoluzionario, che usava la profondità, il realismo, la grande espressività dei volti, colori vivaci e ombreggiature per dare volume ai personaggi. Il gesto del cerchio simboleggia la padronanza della forma e la capacità di riportare la pittura verso la natura, allontanandosi dagli schemi bizantini dominanti fino a quel momento. La storia mostra anche che la grandezza di un artista non si misura solo con opere monumentali, ma anche con gesti semplici che rivelano abilità straordinarie.

Ancora oggi il cerchio di Giotto è ricordato perché è immediato e visivo. È un esempio di perfezione tecnica e di leggenda artistica che aiuta ad introdurre Giotto ed il suo tempo, il Trecento italiano, periodo di transizione tra Medioevo e Rinascimento. L’aneddoto, anche se non verificabile, sottolinea il talento dell’artista e la sua capacità di innovare nella pittura, come dimostrano opere come gli affreschi della Cappella degli Scrovegni a Padova e quelli nella Basilica di San Francesco ad Assisi, tra le sue opere più importanti, che mostrano la sua abilità nel raccontare storie tramite immagini vivide e emozionanti.

Il cerchio di Giotto - metafora della perfezione e del talento di un’artista che influenzò generazioni di pittori italiani - rappresenta un gesto semplice che diventa simbolo di maestria, intuizione ed innovazione artistica, ricordandoci quanto l’abilità tecnica e la leggenda possano intrecciarsi per raccontare la grandezza di un artista.