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Benessere sessuale: 4 uomini su 5 faticano a parlarne. Il silenzio maschile tra generazioni e tabù

 
Benessere sessuale: 4 uomini su 5 faticano a parlarne. Il silenzio maschile tra generazioni e tabù
Redazione

Un’indagine Viatris-IQVIA fotografa la salute sessuale maschile in Italia: i giovani più aperti ma restii a rivolgersi al medico, mentre gli over 50 preferiscono lo specialista. Disfunzione erettile e stigma restano i grandi nodi da sciogliere.

In occasione del lancio in Italia della nuova formulazione orodispersibile della famosa pillola blu, Viatris – azienda globale impegnata nella salute – ha promosso con IQVIA un’indagine su 1.000 uomini italiani tra i 18 e i 70 anni per comprendere come le diverse generazioni vivano oggi la propria salute e sessualità.
I risultati rivelano un’Italia che, pur più consapevole, fa ancora fatica a parlare di sesso e dei propri problemi intimi.

Quattro uomini su cinque ammettono di provare imbarazzo a condividere le proprie difficoltà sessuali. Un silenzio che attraversa tutte le età, ma con sfumature diverse: i più giovani (Gen Z e Millennials) sono più aperti al dialogo, ma preferiscono confidarsi con amici o familiari piuttosto che rivolgersi a un medico; al contrario, gli over 50 e i Boomers mostrano meno pudore nel contattare il medico di base o lo specialista, ma sono meno attenti alla prevenzione.

Sessualità e autostima: un legame forte ma poco dichiarato

Secondo la ricerca, sei uomini su dieci riconoscono che la sessualità è fondamentale per la vita di coppia e per l’autostima, eppure quasi la metà (45%) non è soddisfatta del proprio benessere sessuale.
Mentre i più giovani tendono a considerarlo un aspetto secondario, gli uomini di mezza età e gli over 60 ne riconoscono il valore per la qualità della vita, anche se accettano che con il tempo la soddisfazione possa diminuire.

Il tabù dei disturbi sessuali resta però radicato: solo un uomo su cinque si rivolge a un medico ai primi sintomi, e sei su dieci provano disagio ad affrontare l’argomento in ambulatorio. Tra le principali barriere figurano imbarazzo e vergogna (33%), paura del giudizio (24%) e difficoltà a trovare le parole giuste (12%).

Generazioni a confronto: chi parla, chi tace

  • Gen Z (18-25 anni): più disinvolti nel dialogo sulla sessualità, ma insicuri nel chiedere aiuto professionale.

  • Millennials (26-40 anni): più attendisti, rimandano il confronto medico, cercando soluzioni autonome o online.

  • Gen X e Boomer (40-70 anni): meno inclini alla prevenzione ma più diretti nel rivolgersi a medici e specialisti, soprattutto urologi o andrologi.

Interessante la scelta del professionista: 1 giovane su 3 si rivolgerebbe a uno psicologo, segno di una maggiore apertura verso la salute mentale; tra gli uomini più maturi prevale invece il medico di base (52%) o lo specialista (35%).

Disfunzione erettile: un campanello d’allarme sottovalutato

La disfunzione erettile (DE) riguarda circa 3 milioni di uomini in Italia, con una prevalenza del 13%, che sale al 48% oltre i 70 anni. Nonostante la sua diffusione, resta un tema difficile da affrontare.

Il dialogo tra medico e paziente è fondamentale per affrontare queste problematiche e arrivare a soluzioni efficaci – spiega Emmanuele Jannini, ordinario di Endocrinologia e Sessuologia Medica all’Università di Roma Tor Vergata –.
Purtroppo molti uomini, anche giovani, restano prigionieri di retaggi culturali, temendo che ammettere un problema intimo significhi perdere virilità. È invece necessario creare un vocabolario condiviso per parlare di sessualità e abbattere lo stigma.”

La disfunzione erettile, sottolinea Jannini, può essere un indicatore precoce di patologie cardiovascolari come infarto e ictus: un vero campanello d’allarme per la salute globale dell’uomo.

Viatris: più consapevolezza e accesso alle cure

Con la nuova formulazione orodispersibile, Viatris rafforza il proprio impegno per la salute maschile, offrendo una soluzione più rapida, discreta e accessibile.
“È fondamentale abbattere lo stigma e favorire il dialogo, così da incoraggiare sempre più uomini a chiedere aiuto medico e ricevere diagnosi precoce” – dichiara Fabio Torriglia, Country Manager di Viatris Italia. – “Innovare significa anche ascoltare i bisogni dei pazienti e garantire opzioni terapeutiche su misura per ogni età.”

Dal silenzio alla consapevolezza

L’indagine Viatris-IQVIA mette in luce una doppia Italia: quella che parla di sesso con leggerezza, ma tace sui problemi reali, e quella che finalmente inizia a riconoscere la sessualità come parte integrante del benessere fisico e psicologico.
Per superare il tabù serve una nuova cultura del dialogo, fatta di fiducia, prevenzione e parole giuste.
Perché la salute sessuale è salute a tutti gli effetti – e merita ascolto, cura e rispetto.