Intesa Sanpaolo è riuscita a spiazzarci ancora una volta. Confermando il proprio ruolo di leader nel panorama già soddisfacente del sistema bancario italiano.
L’istituto guidato dall’amministratore delegato Carlo Messina ha presentato conti addirittura superiori alle attese, già rosee, consolidando un ruolo pressocché unico nel panorama continentale.
Ha chiuso il primo semestre di quest’anno con l’utile netto in crescita annuale dai 4,7 miliardi di giugno 2024 ai 5,22 miliardi attuali, il miglior semestre di sempre. I proventi operativi hanno raggiunto i 13,79 miliardi (+1,1%) e il risultato della gestione operativa è salito dell’1,9% a 8,55 miliardi. Anche sulla scorta di questi dati, la stima di profitti annuali ben oltre i 9 miliardi sarà ragionevolmente mantenuta, se non migliorata.
A spiazzare, oltre che i conti, è un’altra considerazione. Questo risultato si fonda sulla forte volontà di continuare a ‘fare banca’ nel senso migliore del termine da parte di Intesa Sanpaolo, che ha sostenuto l’economia reale e le famiglie senza accusare colpi. Anzi.
Al contrario di quella che è stata – e talvolta rimane – la ‘vulgata’ dei ‘nuovi’ banchieri e dei loro consulenti super-pagati, spesso impegnati in una sorta di ‘gioco delle figurine’ meramente finanziario.
Nei primi sei mesi dell’anno l’istituto ha infatti erogato 42 miliardi di nuovo credito a medio-lungo termine (+33% in un anno), di cui 29 miliardi in Italia, 25 dei quali – andrebbe sottolineato tre volte – a famiglie e imprese micro, piccole e medie, con 1.260 aziende nazionali riportate ‘in bonis’ da posizioni deteriorate.
E dire imprese, soprattutto quando sono piccole, significa dire titolari e lavoratori, fornitori, tecnici e professionisti esterni e, a ricadere, economia del territorio. Vale a dire famiglie. Vale a dire persone. Non entità astratte.
Ed è questa – assieme all’amministratore delegato, al management, a tutto il personale, ai soci, insomma all’intera ‘famiglia’ – la forza di Intesa Sanpaolo.
Una banca che, lo ha confermato l’amministratore delegato, è decisa a rimanere fuori dal risiko che sta interessando molti istituti di credito. Una sorta di Far West, lo ha definito Messina, al quale tutto ciò non piace.
“Lo stile di Intesa Sanpaolo è completamente diverso da quello che sta avvenendo”, ha sottolineato.
E in pochi casi come questo lo stile non è forma. È sostanza.