"Gli investimenti sono sotto gli occhi di tutti e poi vorrei ricordare che anche i valutatori a livello nazionale identificano la sanità del Veneto come la numero uno in Italia. I nostri operatori, 64 mila di cui 12 mila medici, sono eccezionali e il risultato di questo grande lavoro è sotto gli occhi di tutti".
Queste le parole con cui si è espresso il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia sul finire del luglio 2025.
Il Ministero della Salute ha recentemente pubblicato i risultati ufficiali relativi ai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) secondo il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) per l’anno 2023.
Il NSG, strumento centrale per valutare la qualità del Servizio Sanitario Nazionale, analizza le performance di ciascuna Regione o Provincia autonoma su tre macro-aree:
Sono 88 gli indicatori presi in esame, suddivisi in sei categorie:
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16 per la prevenzione collettiva
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57 per l’assistenza (di cui 33 distrettuale e 24 ospedaliera)
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4 indicatori di contesto, che stimano il bisogno sanitario
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1 indicatore di equità sociale
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10 indicatori PDTA, ovvero per la diagnosi e terapia assistenziale
🔍 La soglia minima di sufficienza per ciascun indicatore è 60 centesimi.
Tra le Regioni promosse in tutte e tre le macro-aree si segnalano:
Al contrario, otto Regioni risultano insufficienti in almeno una macro-area:
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Valle d’Aosta (aree distrettuale e ospedaliera)
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Abruzzo (aree distrettuale e ospedaliera)
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Sicilia (aree distrettuale e ospedaliera)
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Calabria (aree distrettuale e ospedaliera)
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Provincia autonoma di Bolzano (area prevenzione)
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Basilicata (area distrettuale)
Sul podio delle Regioni italiane con i punteggi più alti:
Il Veneto si conferma così leader nella sanità italiana, secondo i dati ufficiali del Ministero, seguito da regioni storicamente virtuose come Toscana, Emilia-Romagna e Trentino-Alto Adige. Un dato che riflette l’efficienza organizzativa, la qualità delle cure, e l’investimento costante in salute pubblica da parte delle amministrazioni locali.