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Caldo estremo in Inghilterra: rischio di morte più alto per minoranze etniche e persone svantaggiate

 
Caldo estremo in Inghilterra: rischio di morte più alto per minoranze etniche e persone svantaggiate
Redazione

Nel Regno Unito, mentre si attenua l’ondata di caldo anomalo che ha colpito l’Inghilterra all’inizio dell’estate, emerge un dato preoccupante: le minoranze etniche e le persone che vivono in condizioni socio-economiche svantaggiate sono maggiormente esposte al rischio di morte per caldo estremo.

A confermarlo è uno studio pionieristico pubblicato sulla rivista BMJ Public Health, che per la prima volta valuta in modo sistematico il ruolo dei fattori socio-ambientali nel determinare il rischio di mortalità legata al calore.

Uno studio senza precedenti sul rischio climatico

I ricercatori hanno analizzato oltre 430.000 cartelle cliniche di pazienti deceduti tra il 2016 e il 2020 in Inghilterra, utilizzando un indice chiamato REM (modifica dell'effetto relativo). Questo indicatore misura se un rischio – in questo caso la morte da caldo – colpisce alcuni gruppi più di altri. Un REM pari a 1 indica un impatto uguale per tutti; valori superiori mostrano una maggiore vulnerabilità.

Secondo lo studio, i pazienti neri avevano un indice REM di 1,27, mentre per le persone asiatiche era di 1,1. Ciò significa che il rischio di morte per caldo era del 27% più alto per i neri e del 10% per gli asiatici rispetto ai bianchi.

Il peso delle disuguaglianze sociali ed economiche

Lo studio suggerisce che il calore ha un impatto più dannoso su queste comunità a causa di una serie di fattori: condizioni abitative precarie, limitato accesso all’aria condizionata, malattie preesistenti e barriere socioeconomiche che influenzano in generale la salute.

Inoltre, le persone che vivono nei due gruppi più svantaggiati della scala di deprivazione socioeconomica in Inghilterra presentano un rischio sensibilmente più alto di mortalità da caldo rispetto ai gruppi più agiati. Nessuna correlazione significativa è stata invece osservata tra i gruppi intermedi.

Un campanello d’allarme per la sanità pubblica

«Questi risultati forniscono ulteriori importanti prove sul ruolo del cambiamento climatico nell'esacerbare le disuguaglianze sanitarie esistenti», ha dichiarato il dottor Ross Thompson, principale scienziato della salute pubblica ambientale presso l’UK Health Security Agency (UKHSA) e autore principale dello studio.

«Nonostante l'aumento dei decessi legati al caldo in Inghilterra negli ultimi anni, ci sono ancora lacune nelle nostre conoscenze sul rischio che il caldo estremo presenta per ogni individuo, il che ostacola una prevenzione mirata. Questi risultati migliorano la nostra comprensione. Aiuteranno il settore sanitario a sviluppare strategie per identificare e dare priorità ai pazienti a più alto rischio durante gli eventi di calore, ed è fondamentale lavorare con i nostri partner per capitalizzare queste intuizioni per proteggere coloro che ne hanno bisogno man mano che il caldo estremo diventa più comune».

Dati allarmanti e prospettive future

Nel solo 2022, anno in cui le temperature hanno superato i 40°C, in Inghilterra si sono registrati 2.985 decessi per eccesso di calore. Secondo le proiezioni, le morti legate al caldo potrebbero arrivare a 30.000 all’anno in Inghilterra e Galles entro il 2070, complice l’invecchiamento della popolazione e il peggioramento della crisi climatica.

La professoressa Lea Berrang Ford, responsabile del Centro UKHSA per il clima e la sicurezza sanitaria, ha aggiunto:

«È chiaro che, anche con l’adattamento, i decessi legati al caldo in tutto il Regno Unito aumenteranno a causa del cambiamento climatico e dell’invecchiamento della popolazione. Di particolare importanza è la distinzione identificata in questo studio tra vulnerabilità clinica e rischio. Nell’identificare le persone più a rischio, questi risultati evidenziano la necessità di tenere conto di una serie di fattori contestuali... il che avrà importanti implicazioni per il modo in cui i medici daranno priorità ai pazienti durante i periodi di calore in futuro».