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Bentornato ‘Mattino’, esemplare per grinta e originalità

 
Bentornato ‘Mattino’, esemplare per grinta e originalità

Di Pietro Romano

'Prima Comunicazione’, da decenni ‘bibbia’ dell’informazione italiana, lo ha definito “fenomeno”. Riferendosi ai suoi numeri. Ma, più che alle copie in formato cartaceo e/o digitale vendute, il “fenomeno” andrebbe riferito alla qualità, alla originalità, alla grinta. Perché il quotidiano napoletano ‘Il Mattino’ è un fenomeno piuttosto per il modello che gli ha impresso il direttore Roberto Napoletano, dal 4 maggio 2024 sulla tolda della testata fondata da Edoardo Scarfoglio e Matilde Serao.

Napoletano ha restituito al quotidiano un’anima. Invece di limitarsi a fare una scialba copia dei ‘giornaloni’ sempre più ripetitivi, gonfi di pagine e scarsi di notizie e di idee, ha rispolverato la lezione dei fondatori, e in particolare di Scarfoglio, sul fronte della valorizzazione delle eccellenze partenopee e meridionali nonché della difesa degli interessi del Sud Italia, beninteso in una ottica nazionale perché quello che va bene al Sud va bene all’Italia. E i risultati di quest’opera si vedono.

Oggi, in controtendenza rispetto alla crisi della lettura (generale nel Paese, drammatica nel Mezzogiorno), da maggio del 2024 a maggio del 2025 le vendite del quotidiano cartaceo sono cresciute del 14,47% portando ’Il Mattino’  al ventesimo posto nella graduatoria dei quotidiani italiani redatta appunto da ‘Prima Comunicazione’ con quasi 19.400 copie medie giornaliere acquistate.

Migliore ancora si evidenzia la performance quando si sommano alle copie cartacee quelle digitali, a dimostrazione che nel Sud e nella stessa Napoli c’è un problema pratico: non si trovano edicole. In questo caso “Il Mattino” tra aprile del 2024 e maggio 2025 vede crescere del 16,64% le vendite arrivando a poco meno di 28.500 copie complessive e situandosi in 14esima posizione.

A chi come me vive a Roma, inoltre, non sfugge un altro fatto: nelle edicole della Capitale “Il Mattino” è presente, esposto, venduto. Come non capitava da lunghi anni. E’ evidente che sia tornato non solo appetibile ma anche a fare opinione.

Per rafforzare vieppiù la testata, ma lo suggerisco sommessamente e senz’avere ricette valide, la stessa originalità e la stessa grinta (dopo 47 anni di giornalismo non mi permetto di valutare la qualità dei colleghi) andrebbero iniettate nelle pagine provinciali ma la smetto qui e subito. Di certo, ‘Il Mattino’ - prima di tutto con i testi di Fabris e Incalza, Pane e Santonastaso, Capparelli e Pignataro e Del Tufo, che leggo per primi assieme agli editoriali di Napoletano in quanti perlopiù li conosco di persona, ma ovviamente con le forze dell’intera redazione e di tutta la ‘famiglia’, perché i giornali sono macchine complesse e solo chi non c’è stato non lo sa - ‘Il Mattino’, dicevo, ha ritrovato il suo ruolo. Un ruolo trainante nell’informazione e nella formazione nazionali con le radici solidamente ancorate alla terra meridionale. Bentornato, ‘Mattino’.