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Stress, insonnia e cali di concentrazione influenzati dallo smog

 
Stress, insonnia e cali di concentrazione influenzati dallo smog
Redazione

Milano ha più smog di Barcellona e una ricerca dell’Università Statale di Milano dimostra che le conseguenze dell’inquinamento atmosferico per gli abitanti sono l’aumento dello stress psico-fisico, la diminuzione del sonno e un evidente calo della concentrazione.

Lo studio parallelo condotto a Barcellona ha evidenziato infatti che i milanesi risultano più stressati (+12%), dormono peggio (-22%) e si sentono meno energici e in forma (-14% e -18%). Spiegano gli esperti che non si tratta solo di differenze climatiche o anagrafiche, ma probabilmente anche l’urbanistica più vivibile di Barcellona è direttamente impattante sul benessere psico-fisico percepito dai cittadini.

I ricercatori hanno osservato che c’è stato in media un incremento del 4,4% nei tempi di risposta al test Stroop (una prova di attenzione, nella quale si leggono parole scritte in colori diversi) negli individui che avevano subito una esposizione maggiore di 60 microgrammi/m³ nelle 12 ore precedenti, e addirittura un aumento del 76% di errori tra chi era stato esposto per 24 ore a livelli elevati di biossido di azoto, prodotto soprattutto dal traffico.

Questo dimostra che le condizioni di vita cittadina possono incidere significativamente sulle funzioni cognitive, non solo nel lungo periodo, ma anche nel breve termine.

Per una settimana, 329 volontari milanesi hanno indossato un rilevatore portatile individuale, al fine di misurare l’esposizione personale allo smog. Il progetto, realizzato anche con i contributi dell’Università di Padova, dell’associazione Cittadini per l’aria e della rivista Epidemiologia e Prevenzione, è stato svolto tra il 16 gennaio e il 10 marzo 2024.

I dati mostrano che Milano resta appena al di sotto dei limiti di legge per la qualità dell’aria (39 microgrammi contro i 40 previsti dalle norme europee), ma quasi quattro volte sopra le soglie raccomandate dall’OMS (10 microgrammi).

La dott.ssa Silvia Fustinoni, responsabile dello studio e professore associato del Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità della Statale, auspica infine una sinergia tra scienza e politiche pubbliche, “per rispondere ai quesiti più complessi che riguardano la relazione tra salute e ambiente” che emergono da questo studio rivelatore dello stato attuale delle grandi città europee.