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Il Sud Italia: nuova frontiera per l'AI e l'Europa

 
Il Sud Italia: nuova frontiera per l'AI e l'Europa
Luca Lippi

Si fa un gran parlare dell’emorragia di giovani studenti che dal Sud si spostano verso il Nord. Le motivazioni sono molteplici, ma la più importante è la mancanza di una visione che chiarisca come il futuro dell’Italia – e dell’Europa – passi dal nostro Meridione per proiettarsi nell’unica frontiera sviluppabile: l’Africa.

Il Sud Italia: nuova frontiera per l'AI e l'Europa

Questo concetto è supportato da evidenze concrete. A riprova di un profondo cambiamento nelle priorità economiche, è emblematica la recente affermazione di Jensen Huang, il CEO di Nvidia, l'azienda simbolo dell'apice della tecnologia e dell'Intelligenza Artificiale (AI): “La prossima generazione di milionari non arriverà dalla Silicon Valley, ma dai cantieri, dai quadri elettrici e dai furgoni degli idraulici.”

LA DOMANDA DI MANODOPERA DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Il messaggio di Huang è chiaro: la tecnologia più avanzata del pianeta si scontra con una dura realtà. Per costruire i Data Center – il cuore fisico dell'AI – servono centinaia di migliaia di elettricisti, idraulici e carpentieri specializzati.
Senza queste figure professionali, l'AI più evoluta non può essere letteralmente cablata, raffreddata e messa in funzione. La loro carenza crea un "collo di bottiglia" che rischia di rallentare lo sviluppo tecnologico globale. Il punto cruciale non è che un operaio specializzato supererà in automatico un ingegnere, ma che chi risolverà questa critica mancanza di manodopera trarrà enormi benefici economici. L'Intelligenza Artificiale ha un disperato bisogno di manodopera specializzata e fisica per cavi, quadri elettrici, impianti di raffreddamento e tubature, settori in forte carenza globale.

L'AI E L'ELETTRIFICAZIONE: L'URGENZA DI NUOVE INFRASTRUTTURE

Questa carenza è alimentata da due fenomeni globali: la crescita esponenziale dell'AI e la generale elettrificazione.
La domanda energetica dell'AI: secondo l'International Energy Agency (IEA), il consumo elettrico mondiale dei Data Center potrebbe più che raddoppiare entro il 2030, raggiungendo livelli paragonabili al consumo attuale del Giappone. Questo richiede enormi capacità di calcolo e, di conseguenza, migliaia di nuovi server, che si traducono in nuove infrastrutture e cantieri ovunque. Un singolo data center di grandi dimensioni può richiedere fino a 1.500 addetti in cantiere: la tecnologia, spesso vista come puramente digitale, sta in realtà generando una grande quantità di lavoro fisico specializzato.

L'elettrificazione del quotidiano: in parallelo, l'elettrificazione di auto, abitazioni e industrie sta aumentando la domanda di lavoro tecnico. L'installazione di milioni di punti di ricarica per veicoli elettrici, la conversione di edifici e la diffusione di pompe di calore richiedono una grande quantità di forza lavoro qualificata per montare pannelli, stazioni e aggiornare gli impianti.

LA CRISI DELLA MANODOPERA SPECIALIZZATA IN ITALIA

La domanda sorge spontanea: abbiamo questi tecnici qualificati? I dati europei indicano un chiaro No. L'Autorità europea del lavoro segnala difficoltà nel reperire saldatori, elettricisti edili e figure affini in circa tre quarti dei Paesi UE.
L'Italia non fa eccezione. Il Governo, con l'ultimo Decreto Flussi, ha aperto a ingressi extra UE proprio per elettricisti e idraulici, un segnale che la carenza interna è tale da spingere la ricerca oltre confine. Sebbene queste figure siano state a lungo considerate di "serie B", i numeri attuali mostrano un cambiamento:

- I laureati nel settore tech rimangono più remunerati, ma in molti mercati, un elettricista esperto può superare facilmente 100.000 euro lordi annui.
- I salari degli operai specializzati stanno crescendo rapidamente per via della scarsità di offerta. Ricordiamo la regola base: quando la domanda è alta e l'offerta è bassa, il prezzo (il salario) sale.

UNA NUOVA CULTURA DELLA FORMAZIONE: L'ESEMPIO DEGLI ITS ACADEMY

A fronte di queste opportunità, in Italia solo il 21 per cento dei laureati di primo livello proviene da materie STEM. È fondamentale che i giovani completino percorsi tecnico-professionali avanzati e di qualità.
La situazione cambia drasticamente con l'istruzione terziaria professionalizzante, come gli ITS Academy. Questi istituti:

- Collaborano strettamente con le imprese.
- Prevedono laboratori reali e stage obbligatori.
- Ottengono risultati eccellenti: tra l'80 per cento e l'87 per cento dei diplomati trova lavoro entro 12 mesi, e oltre il 90 per cento in posizioni coerenti con gli studi.

Per rafforzare questo modello, la Legge 121 del 2024 ha introdotto la Filiera Tecnologico Professionale (4 anni di scuola + 2 anni di ITS) con l'obiettivo di eliminare il divario tra formazione e mercato del lavoro.

CONCLUSIONE: IL SUD È LA MINIERA D'ORO

L'era dell'Intelligenza Artificiale non rende obsoleti i lavori manuali, ma li rende sempre più cruciali e fondamentali, specialmente quelli specializzati. La vera sfida per il nostro Paese è duplice: progettare la formazione dei futuri talenti in questi campi, colmando il divario di competenze; riconvertire gli aiuti e gli investimenti verso le nostre eccellenze universitarie in questo campo, in particolare quelle del Sud come Napoli, Reggio Calabria, Bari e Palermo.
La miniera d’oro d’Italia è il Sud, e l’Europa non può che piegarsi a questa realtà inconfutabile. Il futuro dell'AI si costruisce con le mani, e il futuro geoeconomico dell'Europa si gioca sul nostro Meridione.