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Tex Willer, il mito senza tempo che continua a cavalcare la storia

 
Tex Willer, il mito senza tempo che continua a cavalcare la storia
Redazione

Tex Willer è uno dei fumetti italiani più longevi ed amati. Il personaggio esordì il 30 settembre 1948 con il primo numero, intitolato Il totem misterioso,grazie alla sceneggiatura di Gian Luigi Bonelli e ai disegni di Aurelio Galleppini, detto Galep. Oltre a Tex, Bonelli contribuì alla nascita di molti altri personaggi e serie, tra cui Piccolo Ranger e Zagore fu anche il fondatore della Sergio Bonelli Editore, casa editrice che ha dominato il mercato del fumetto italiano per decenni, mantenendo alta la tradizione di storie d’avventura e di qualità. Bonelli è ricordato non solo per la sua creatività, ma anche per il suo senso dell’etica narrativa.

 

Tex Willer, il mito senza tempo che continua a cavalcare la storia

 

Fin dall’inizio Tex si presentava come un eroe western italiano, con camicia gialla, jeans, cappello da cowboy, due pistole Colt e il fedele cavallo Dinamite. La serie univa valori come coraggio, lealtà e giustizia ed il formato a strisce facilitava la distribuzione e la diffusione tra il pubblico del dopoguerra.

 

Secondo la cronologia interna, Tex sarebbe nato nel 1838, con un passato da fuorilegge per vendicare la famiglia e partecipando alla Guerra Civile americana con l’Unione contro la schiavitù. Nel corso delle sue avventure, Tex si è circondato di alleati fedeli come Kit Carson e Tiger Jack, un navajo abile e rispettato e figure familiari come il figlio Kit Willer e la moglie Lilith. Tra i nemici più noti spicca Mefisto, un antagonista con poteri quasi sovrannaturali.

 

Una curiosità riguarda il nome: inizialmente si pensava a Tex Killer, poi cambiato per evitare problemi di censura e pare che il nome Tex sia ispirato ad un negozio genovese chiamato Tex Moda. Per celebrare i settant’anni della serie, nel 2018 si tenne una mostra al Museo della Permanente di Milano e si valutò anche la creazione di un parco a tema a Montegrotto Terme. 

 

L’evoluzione della serie è stata guidata da diversi autori. Dopo Galep e Gian Luigi Bonelli, il figlio Sergio Bonelli assunse la sceneggiatura nel 1976, seguito da Claudio Nizzi e poi Mauro Boselli dal 1994, che continua a curare il personaggio. Grazie a questi contributi, Tex rimane il fumetto italiano più venduto con milioni di lettori, senza perdere il fascino originale.

 

Tex Willer è più di un eroe del West: è un simbolo di giustizia, coraggio e lealtà che ha saputo attraversare generazioni, rimanendo fedele alla sua essenza. Come osserva Boselli, il segreto del suo successo è che Tex non segue mode, ma resta sempre se stesso, incarnando valori universali e senza tempo.