Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, arrivato ieri sera a Washington, per incontrare Donald Trump, insieme ai leader europei, ha affermato che la pace deve essere duratura e non un accordo che serva al leader russo Vladimir Putin per lanciare un nuovo attacco, come è accaduto nel 2014 dopo l'occupazione della Crimea e di parte del Donbass. Parole, affidate ai social, vergate mentre non si fermano gli attacchi russi, con decine di droni e missili lanciati contro il territorio ucraino, facendo morti e feriti.
Ucraina: Zelensky a Washington cerca una difficile via d'uscita
"Condividiamo tutti il forte desiderio di porre fine a questa guerra in modo rapido e affidabile. E la pace deve essere duratura. Non come anni fa, quando l'Ucraina è stata costretta a cedere la Crimea e parte del nostro est – parte del Donbass – e Putin l'ha semplicemente usata come trampolino di lancio per un nuovo attacco", ha detto Zelensky.
Né, secondo Zelensky, si deve ripetere la situazione del 1994, quando l'Ucraina ricevette una serie di garanzie di sicurezza – in cambio della consegna delle sue armi atomiche – che non funzionarono.
"Certo, la Crimea non avrebbe dovuto essere ceduta allora, proprio come gli ucraini non hanno ceduto Kiev, Odessa o Kharkiv dopo il 2022. Gli ucraini stanno combattendo per la loro terra, per la loro indipendenza", ha affermato il presidente ucraino.
"Ora, i nostri soldati hanno avuto successo nelle regioni di Donetsk e Sumy. Sono fiducioso che difenderemo l'Ucraina, garantiremo efficacemente la sicurezza e che il nostro popolo sarà sempre grato al presidente Trump, a tutti gli Stati Uniti e a ogni partner e alleato per il loro sostegno e la loro inestimabile assistenza", ha sottolineato, aggiungendo che la Russia "deve porre fine a questa guerra, che ha iniziato da sola. E spero che la nostra forza congiunta con gli Stati Uniti e i nostri amici europei spinga la Russia verso una vera pace".
Sul fronte diplomatico, il governo britannico ha affermato che Zelensky non deve essere costretto ad accettare un accordo "se non è soddisfatto dei termini". "La prima cosa è chiarire che qualsiasi decisione sul territorio ucraino deve avere l'accordo del governo ucraino e del presidente Zelensky", ha detto oggi il ministro britannico Stephen Kinnock, aggiungendo che il presidente russo Vladimir Putin sta affrontando un "fronte unito" di leader europei per frenare il suo espansionismo russo in Europa, sottolineando che bloccare l'adesione dell'Ucraina alla NATO non dovrebbe far parte di un accordo. Quando appena ieri Trump ha sbarrato la strada a questa ipotesi, peraltro una delle condizioni imposte da Putin.
Oggi la portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning ha dichiarato oggi che Pechino "sostiene tutti gli sforzi che favoriscono una risoluzione pacifica delle crisi" e che ha accolto con favore l'incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il primo tra i due in sei anni.
Pechino ha anche sottolineato che la sua posizione sulla guerra in Ucraina è "coerente e chiara" e che continuerà a promuovere i colloqui di pace a "modo suo" e a incoraggiare il dialogo tra le parti.