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Rotocalchi, le riviste che hanno cambiato l’Italia: immagini, storie e rivoluzione culturale

 
Rotocalchi, le riviste che hanno cambiato l’Italia: immagini, storie e rivoluzione culturale
Redazione

I rotocalchi hanno segnato profondamente la storia della stampa italiana, diventando un vero e proprio specchio della società tra gli anni Venti e gli anni Sessanta. Il termine rotocalco deriva dalla rotocalcografia, una tecnica che nei primi decenni del Novecento permise di stampare fotografie e mezze tinte con grande qualità grazie a cilindri di rame, rivoluzionando il modo di raccontare le notizie.

 

Rotocalchi, le riviste che hanno cambiato l’Italia: immagini, storie e rivoluzione culturale

 

In Italia, l’adozione di questa tecnica avvenne nel 1925 con Il Secolo Illustrato della casa editrice Mondadori, segnando l’inizio di un’era in cui immagini e testi si univano per comunicare in modo immediato.

Negli anni Trenta e Quaranta, i rotocalchi si diffusero rapidamente. Riviste come Cine-Romanzo e Filmsraccontavano il cinema e i divi del momento attraverso immagini accattivanti e testi semplici, accessibili ad un pubblico molto ampio.

 

Durante il periodo fascista, questi settimanali furono anche strumenti culturali, contribuendo a creare un’identità visiva di massa attraverso cronaca fotografica e racconti illustrati.

Dopo la Seconda guerra mondiale, nel periodo della ricostruzione, i rotocalchi si radicarono nelle case italiane.

 

Una curiosità interessante riguarda il fotoromanzo, nato negli anni Quaranta e diffuso soprattutto con Bolero Film, rivista Mondadori del 1947. Al posto dei fumetti, le storie romantiche erano raccontate attraverso fotografie in sequenza. Un’altra testata di successo fu Eva, settimanale femminile nato nel 1933 con sole undici pagine in bianco e nero, poi evolutosi in formato tabloid a colori.

 

I rotocalchi non raccontavano solo cronaca e costume, ma anche arte e cultura visiva. Attraverso le pagine illustrate, figure come Picasso, Carrà e De Chirico arrivavano al grande pubblico, diventando icone riconoscibili anche da chi non frequentava le gallerie. In questo senso, i rotocalchi sono stati pionieri della comunicazione visiva di massa, unendo informazione, intrattenimento e cultura in un formato leggibile ed accessibile.

 

Oggi, sfogliare un vecchio rotocalco significa fare un viaggio nella memoria collettiva italiana del Novecento, in un modo di comunicare molto presente nel nostro recente passato e che ci consente di sviluppare punti di vista diversi, in un'ottica di confronto rispetto alle modalità del presente.