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Metapneumovirus umano: un nuovo studio italiano svela l’impatto sugli anziani

 
Metapneumovirus umano: un nuovo studio italiano svela l’impatto sugli anziani

Pubblicata su “The Journal of Infectious Diseases”, la ricerca coordinata da Sapienza, Università di Milano e Pavia mostra l’incidenza del virus respiratorio negli over 80. I risultati sostengono strategie di prevenzione e sanità pubblica

Un virus respiratorio poco noto ma sempre più rilevante, soprattutto per la popolazione anziana. È il metapneumovirus umano (hMPV) il protagonista di uno studio multicentrico nazionale, coordinato da Sapienza Università di Roma in collaborazione con le Università di Milano e Pavia, che ha analizzato quasi 100.000 campioni respiratori tra il 2022 e il 2024.
La ricerca, condotta in 17 centri clinici distribuiti su tutto il territorio italiano, è stata pubblicata su The Journal of Infectious Diseases, tra le principali riviste internazionali di medicina infettiva, all’interno di un numero speciale interamente dedicato all’hMPV.

Un virus insidioso per bambini e anziani

Il metapneumovirus umano è un patogeno respiratorio comune che può colpire in forma lieve o severa, con picchi di incidenza tra i bambini sotto i 5 anni e gli anziani over 80. A differenza di altri virus respiratori, l’hMPV è ancora privo di un vaccino, ma i dati raccolti dagli studiosi italiani potrebbero segnare una svolta.

“Lo studio ha rilevato un tasso medio di positività al virus del 3,4%, che scende al 2,6% nella popolazione sopra i 50 anni, con un terzo dei casi concentrati tra gli ultraottantenni” – spiega Guido Antonelli, co-autore della ricerca e docente alla Sapienza, oltre che direttore della UOC Microbiologia e Virologia del Policlinico Umberto I di Roma.

I picchi stagionali osservati si sono verificati a febbraio 2023 e aprile 2024, con una diffusione omogenea tra pazienti ricoverati e ambulatoriali, seppur con variazioni regionali – in particolare nel Nord-Ovest.

Analisi genetica: varianti emergenti e implicazioni cliniche

L’analisi genetica dei ceppi virali ha permesso di identificare una presenza bilanciata dei due sottotipi (hMPV-A e hMPV-B), ma anche l’affermazione di varianti emergenti e la scomparsa di ceppi precedentemente circolanti. Questi elementi genetici sono fondamentali per l’eventuale sviluppo di un vaccino efficace e aggiornato.

“I nostri dati indicano chiaramente che l’hMPV è un virus significativo per la salute degli anziani – aggiunge Alessandra Pierangeli, docente di Virologia alla Sapienza e co-autrice –. È fondamentale puntare su strategie preventive mirate, inclusi futuri vaccini per proteggere le fasce più fragili”.

Un contributo concreto alla sanità pubblica

Il progetto è stato finanziato con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) nell’ambito delle azioni dedicate al contrasto delle infezioni emergenti. Si tratta della prima indagine su scala nazionale di questo tipo in Italia e rappresenta un punto di riferimento scientifico per le future politiche sanitarie.

Oltre a migliorare la comprensione epidemiologica del metapneumovirus umano, lo studio fornisce elementi utili per valutare il rapporto costo-beneficio di una campagna vaccinale e offre un supporto concreto alle autorità sanitarie per programmare interventi pubblici mirati.

Redazione